Giovanni Allevi e il mieloma, come sta: il dolore, il Fentanyl e la frase che il medico ha detto di non dire
La nuova composizione di Giovanni Allevi che trasforma il mieloma in una melodia: il racconto della malattia e della pesante terapia del pianista
Giovanni Allevi non si arrende al mieloma multiplo contro cui combatte da due anni, ma anzi trasforma la malattia in musica. Il pianista continua a dare vita alla sua arte preparandosi ad una serie di concerti che lo vedranno su diversi palchi d’Italia, con una melodia inedita composta durante la cura. A raccontarlo è lo stesso direttore d’orchestra, parlando della creatività che è riuscito a tirare fuori dal periodo della dolorosa e alienante terapia.
Il mieloma trasformato in melodia
In un’intervista a Repubblica, Giovani Allevi ha spiegato di aver trasformato il nome della malattia in una melodia utilizzando un metodo matematico, “che poi è lo stesso usato da Bach nel contrappunto 14 dell’Arte della fuga”.
“Lo utilizzavo spesso anche da ragazzo quando ero disorientato rispetto al mondo contemporaneo e cercavo di trasformare in note tutto quello che mi circondava. Appena mi è stata detta la parola ‘mieloma’ – ha detto il pianista – sono andato a cercare a quali lettere corrispondessero le sette parole di quel nome orrendo. Ho scoperto che corrispondevano a una melodia sorprendentemente romantica, che ha avuto la forza di distrarmi dalla disperazione del momento”.
Fonte foto: ANSA
Giovanni Allevi sul palco del “Felicità tour” ad Assago, a marzo 2024
La nuova opera
Allevi ha rivelato di essersi convinto di non poter più tornare a suonare il pianoforte, a causa dei pesanti tremori alle mani avvertiti durante la terapia.
Per questo è partito da quella melodia arrivando a creare un’opera per violoncello e orchestra, che porterà nei concerti in programma nel corso del 2025 con quattro spettacoli onirici attraverso l’utilizzo di schermi e tecnologie video, dal titolo Giovanni Allevi – Special Events – Summer MMXXV: il 20 giugno alle Terme di Carcalla a Roma, il 5 luglio al Teatro Antico di Taormina, l’8 luglio al Gran Teatro La Fenice di Venezia e il 19 luglio al Parco Mediceo di Pratolino di Firenze.
La terapia di Giovanni Allevi
Nell’intervista, Giovanni Allevi ha rivelato come la sua creatività sia stata pesantemente influenzata dalle cure a base di Fentanyl alle quali è stato sottoposto, un farmaco oppioide che porta a una rapida assuefazione e a dure crisi di astinenza.
“Non vorrei essere frainteso, ma in quel periodo ero imbottito di oppioidi per far fronte a dolori lancinanti. Tutto sotto strettissimo controllo medico”, ha detto il compositore, ammettendo di aver detto al primario da cui è in cura: “Mi sembra che la mia creatività abbia preso un razzo che mi ha condotto nell’iperspazio”.
“Lui mi ha risposto: ‘È possibile, ma ti prego di non dirlo perché sarebbe un messaggio molto diseducativo‘”, ha confessato Allevi.
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