Giornata mondiale Diritti Umani 2022, perché si celebra il 10 dicembre e quali sono le iniziative in Italia
Sabato 10 dicembre ricorre la Giornata mondiale dei Diritti Umani: perché è una data importante e quali sono gli eventi organizzati in Italia
Il 10 dicembre di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Questa data non è stata scelta a caso, ma per ricordare e ribadire l’importanza di un documento fondamentale per la storia dell’umanità. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le iniziative in programma in Italia.
- Perché si celebra il 10 dicembre
- Cosa dice la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
- Cos’è la Convenzione Internazionale sui Diritti
- Qual è il tema del 2022
- Gli eventi a Roma
- Milano capitale dei diritti umani
- Manifestazioni in molte città italiane
- Diritti Umani, dall’Ucraina all’Iran
Perché si celebra il 10 dicembre
Il 10 dicembre 1948, a Parigi, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato e proclamato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Si tratta di un codice etico di importanza storica fondamentale, il primo, vero, documento a sancire universalmente (cioè in ogni parte del mondo) i diritti che spettano all’essere umano e a riconoscere l’eguale valore di ogni persona.
Memori degli orrori della Seconda guerra mondiale, gli stati membri delle neonate Nazioni Unite hanno mostrato grande visione e coraggio, riponendo la loro fede in valori universali che tutelano la libertà e la dignità di tutti gli esseri umani.
Il testo è stato pubblicato e diffuso in 514 lingue, dunque non soltanto nelle cinque lingue ufficiali dell’ONU, cioè cinese, francese, inglese, russo e spagnolo.
Dalla sua adozione sono stati fatti enormi passi in avanti. Da quel lontano 10 dicembre 1948, i diritti umani sono stati maggiormente garantiti e riconosciuti in molte aree del mondo.
Si sono visti miglioramenti nella salvaguardia dei diritti delle donne, dei bambini e dei giovani, così come delle popolazioni indigene intente a proteggere e mantenere la loro terra e cultura, e l’abolizione della pena di morte in tanti Paesi.
Cosa dice la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
La Dichiarazione parla chiaro ed elenca i diritti inalienabili di ogni uomo, indipendentemente da colore, razza, sesso, lingua o religione.
“Tutti gli esseri umani sono uguali già nel momento della nascita, con pari diritti e uguale dignità e nei loro rapporti, essi devono agire in spirito di fratellanza perché dotati di ragione e coscienza”, recita la parte iniziale del testo del 1948.
Composta da un preambolo e 30 articoli, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata scritta con la collaborazione di rappresentanti di ogni religione e tradizione legale, ed è stata globalmente accettata col tempo come un ‘contratto’ tra i governi e i cittadini del mondo.
Ogni governo ha infatti, prima o dopo, accettato formalmente la Dichiarazione, ponendola a fondamento del sistema di protezione dei diritti umani e impegnandosi a implementare e garantire i diritti umani e la capacità dei propri cittadini di accedervi, senza restrizioni e al sicuro da possibili abusi.
Cos’è la Convenzione Internazionale sui Diritti
L’approvazione del trattato implica l’adozione di misure e legislazioni interne allo stato che siano compatibili con le obbligazioni dello stesso, come, ad esempio, leggi che puniscano gli abusi dei diritti umani, meccanismi di tutela dei diritti individuali e procedure specifiche per il loro rispetto.
Fondamento, quello stabilito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, al quale poi, nel 1966, si sono aggiunte la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR). Questi ultimi sono documenti che, dal 1976, anno in cui sono entrati in vigore, formano la spina dorsale del meccanismo di protezione dei diritti di ciascuna persona a livello internazionale.
I valori contenuti nella Dichiarazione Universale e nelle Convenzioni internazionali sono senza tempo, attuali ancora oggi. Proprio per questo motivo, è necessario continuare a lottare affinché questi vengano applicati, partendo dalle azioni quotidiane di ciascuno di noi.
Qual è il tema del 2022
Lo slogan della Giornata mondiale dei Diritti Umani 2022 è ‘Dignità, libertà e giustizia per tutti‘ e l’invito all’azione è #StandUp4HumanRights. Per l’occasione, viene lanciata anche l’omonima campagna lunga un anno, dunque che si concluderà il 10 dicembre 2023, giorno del 75° anniversario della Dichiarazione Universale.
L’iniziativa ha come obiettivo di far aumentare la consapevolezza dell’importanza di quel documento, concentrandosi soprattutto sulla sua rilevanza e sull’attivismo.
Gli eventi a Roma
Sono tante le iniziative in programma a Roma. Amnesty International celebra la Giornata internazionale dei Diritti Umani al Maxxi, con un pomeriggio dedicato al diritto di protesta pacifica e all’impegno della musica in favore dei diritti umani.
Durante l’evento, sarà presentata la nuova campagna globale di Amnesty ‘Proteggo la protesta’, che chiede ai governi del mondo di proteggere il diritto umano fondamentale di protesta pacifica e prevede azioni in favore di persone arrestate, sotto processo o condannate solo per aver manifestato in forma pacifica.
Come ricorda Amnesty, nel 2021 in almeno 67 stati sono state promulgate norme che hanno inciso negativamente sulla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica ed è stato fatto uso eccessivo o non necessario della forza per disperdere proteste in almeno 85 stati.
Milano capitale dei diritti umani
Milano, invece, diventa capitale dei diritti umani attraverso un progetto dal titolo ‘Milano: memoria e futuro dei diritti’ che accompagnerà la città fino a febbraio 2023.
La prima tappa di questo viaggio prevede la raccolta di storie legate a luoghi simbolo della città, una geografia dei diritti che sono stati onorati oppure negati, per comporre una mappa di racconti, tra passato e presente. Ne verranno fuori cinque podcast per cinque audioguide, scaricabili gratuitamente a partire da febbraio.
La prima a rispondere all’appello della Fondazione Diritti Umani è stata la senatrice a vita Liliana Segre, che ha scelto come ‘luogo dei diritti’ uno tra i più simbolici della città: il Memoriale della Shoah.
Il progetto intende far conoscere le piccole e grandi gesta che hanno dato corpo ai valori della solidarietà, della pace, dell’antifascismo e dei diritti umani nella storia di Milano, e di proiettarla verso il futuro.
Manifestazioni in molte città italiane
Sabato, in molte città italiane, si svolgono diverse manifestazioni pacifiche. Il Partito Radicale, ad esempio, organizza una marcia per i diritti umani (in partenza da Piazza della Repubblica a Roma alle ore 10) a sostegno della rivoluzione iraniana e di tutti i popoli tormentati da guerre e regimi antidemocratici.
Perché in tema di diritti umani c’è ancora molto lavoro da fare. La promessa di dignità e uguaglianza, esplicita nella Dichiarazione pubblicata 74 anni fa, è oggi minata. Il mondo si trova di fronte a crescenti conflitti, ma deve affrontare anche la crisi climatica, la pandemia di Covid-19 e l’instabilità economica.
Diritti Umani, dall’Ucraina all’Iran
Ci sono due questioni fondamentali che le democrazie di tutto il mondo devono perseguire: devono continuare a sostenere con forza l’espansione dei diritti civili e sociali al loro interno, ma al tempo stesso aiutare con coraggio tutti coloro che si battono contro regimi feroci e totalitari, come gli iraniani, gli ucraini, i russi, i cinesi, i curdi, gli afghani.
Un grande esempio di forza e un barlume di speranza arriva proprio dall’Iran, dove le donne hanno deciso di prendere in mano il loro destino, protestando a gran voce per innescare il cambiamento e far rispettare i diritti umani.
Nel Paese, dopo l’uccisione di Mahsa Amini, la 22enne curda morta sotto la custodia della polizia dopo essere stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo, le proteste si sono diffuse a macchia d’olio, ma si intensifica anche la dura e violenta repressione da parte del regime degli ayatollah.
Proteste a Roma a sostegno delle donne iraniane