Giornata contro l’omofobia, bufera per la circolare del Ministero: furia di FdI, a scuola monta la polemica
Alla vigilia della giornata in cui si ricordano i diritti LGBTQIA+ una circolare del Ministero dell’Istruzione alimenta lo scontro politico
Ancora una volta è bufera a proposito del mondo LGBTQIA+. Questa volta ad alimentare le polemiche è stata una circolare del Ministero dell’Istruzione, indirizzata a tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado. Nel testo si prevede di creare “occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. Parole che però sono state accolte da critiche, soprattutto da parte del centrodestra e in particolare Fratelli d’Italia, che ha definito il documento “sconcertante”.
La circolare, tra l’altro, arriva dopo un altro episodio che ha tenuto banco di recente, ossia l’esclusione per le coppie omosessuali dal ballo delle debuttanti, previsto per il 18 giugno a Prato e organizzato dal Convitto nazionale Cicognini. Ma quali sono i motivi alla base dei veti?
- Cosa c'è scritto nella circolare del Ministero dell’Istruzione sulla Giornata LGBTQIA+
- I precedenti: cosa è stato fatto finora contro l’omofobia a scuola
- Perché il ministro dell’Istruzione ha voluto emanare una circolare
- Le reazioni nel mondo della scuola: un monito per presidi, insegnanti, studenti e famiglie
- Il caso del ballo delle debuttanti: una conferma dei pregiudizi
Cosa c’è scritto nella circolare del Ministero dell’Istruzione sulla Giornata LGBTQIA+
La circolare ministeriale è arrivata alla vigilia del 17 maggio, Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, ma invece che avere come effetto l’inclusione, ha portato a nuove divisioni, in questo caso politiche. Il centrodestra la considera un tentativo di “far rientrare dalla finestra quello che il Parlamento italiano ha detto uscire dalla porta: il ddl Zan”.
Al di là dello scontro politico, cosa contiene la circolare? “Il fatto che ci siano iniziative su questo tema non è di per sé una novità. Lo è, invece, la presa di posizione del ministero dell’Istruzione, perché è la prima volta che accade che sia emanata una circolare esplicita, anche se l’obiettivo – come si legge nel testo – è creare ‘occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali’, spiega a Virgilio Notizie Alessandro Giuliani, Direttore de ‘La Tecnica della Scuola’, e conoscitore del mondo scolastico.
I precedenti: cosa è stato fatto finora contro l’omofobia a scuola
“Le prime iniziative in Italia nel mondo della scuola risalgono a circa 15 anni fa, ma nel tempo e pur con l’alternarsi dei vari Governi si è tentato di estendere le politiche di sensibilizzazione al tema e d’inclusione, insieme a quelle sulla promozione della parità di genere e contro la violenza più in generale” chiarisce Giuliani.
“Ora siamo di fronte a uno scontro soprattutto politico, con Fratelli d’Italia e la Lega contrari a questa circolare, mentre dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle arriva una spinta in direzione opposta”, spiega il direttore de ‘La Tecnica della Scuola’ e profondo conoscitore del mondo scolastico.
Perché il ministro dell’Istruzione ha voluto emanare una circolare
“In un contesto politico come quello italiano, la decisione del Ministro Patrizio Bianchi sembra testimoni semplicemente una sensibilità alla tematica; pare, quindi, che abbia voluto ricordare alle scuole l’importanza della Giornata del 17 maggio che – ricordiamo – è stata istituita nel 1990 quando, proprio in quella data, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha escluso l’omosessualità dalle malattie mentali. Il fatto che ora Bianchi lo abbia messo nero su bianco ha un valore simbolico e dovrebbe portare tutte le scuole ad attivarsi in questa direzione” sottolinea Giuliani.
Le reazioni nel mondo della scuola: un monito per presidi, insegnanti, studenti e famiglie
“Le reazioni sono state soprattutto politiche, come testimonia anche l’intervento dell’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, secondo la quale a essere scandaloso non sarebbe il documento del Ministero, quanto il fatto che ci siano ancora discriminazioni. Dalla scuola, invece, non sono arrivate contrarietà – prosegue Alessandro Giuliani – Si è soprattutto recepita l’indicazione, con l’obiettivo di aumentare le attività e superare resistenze e i pregiudizi che, quelli sì, ancora ci sono anche in molte famiglie”.
Il caso del ballo delle debuttanti: una conferma dei pregiudizi
Solo una settimana fa aveva fatto discutere il caso del ballo delle debuttanti al liceo Convitto Nazionale Cicognini di Prato, in Toscana, dove studiò anche Gabriele D’Annunzio. Dalla festa, in programma il prossimo 18 giugno, sono state escluse le coppie LGBTQIA+. La richiesta, infatti, è stata rifiutata dalla dirigente scolastica, Giovanna Nunziata, perché “si tratta di una tradizione centenaria sulle cui dinamiche non sono io a decidere. Io sarei favorevole a proporre un cambiamento, ma solo a partire dal prossimo anno”, ha spiegato la preside alla stampa.
“Purtroppo laddove ci sono pregiudizi è difficile cambiare e far comprendere che gli orientamenti di genere sono una libera scelta e un diritto, che ciascuno è libero di scegliere, nel rispetto dell’altro. Credo che ci vorrà ancora del tempo per superare gli ostacoli culturali, ma la scuola è un luogo importante da cui partire” conclude Giuliani.