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Giorgia Meloni contro Richard Gere sui social: "Cerca visibilità"

Il divo di Hollywood andrà in tribunale a Palermo per raccontare la condizione dei migranti nella nave della Ong Open Arms nel processo contro Salvini

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Non sono passate inosservate le dichiarazioni contro Richard Gere che Giorgia Meloni ha affidato ai social. La superstar hollywoodiana sarà tra i tanti testimoni chiamati dal Tribunale di Palermo per il processo sulla Open Arms, che vede imputato il leader della Lega Matteo Salvini, con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.

“Ma quanto può essere credibile una nazione nella quale si consente a un attore in cerca di visibilità di testimoniare contro un ex ministro della Repubblica deridendo le nostre istituzioni? Siamo veramente oltre il limite della decenza”, ha scritto Giorgia Meloni sui social.

Le parole della presidente di Fratelli d’Italia hanno scatenato l’ilarità del web, che a suon di meme e battute taglienti ha difeso l’attore di Autumn in New York, Hachiko e Pretty Woman, famoso da ben prima di impegnarsi nel sociale e aiutare le Ong. E probabilmente non così bisognoso di fama da aver bisogno della politica italiana.

Nonostante i tanti impegni cinematografici, Richard Gere da tempo si ritaglia del tempo per cause di beneficenza. Come la lotta all’Aids, alla povertà e all’invisibilità dei senza fissa dimora.

Stessa posizione dell’alleato Matteo Salvini, che aveva già scritto, rivolgendosi ai suoi follower: “Ditemi voi quanto è serio un processo in cui a testimoniare sulla mia cattiveria verrà Richard Gere da Hollywood”.

Nella polemica contro “l’uso cinematografico della giustizia” oltre a Giorgia Meloni anche il senatore forzista Maurizio Gasparri. “È un’autentica pagliacciata la testimonianza dell’attore Richard Gere al processo farsa di Palermo. Proporrò come presidente del Tribunale per il futuro Lino Banfi. E mi scuso con il grande Lino se ipotizzo per lui, amico di tutti gli italiani, un incarico oggi privo di adeguato prestigio“.

Centrodestra compatto, dunque, nella difesa del leader della Lega per il processo a cui parteciperanno come testimoni anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’attuale ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e gli ex ministri Elisabetta Trenta, a capo della Difesa all’epoca dei fatti, e Danilo Toninelli, a capo della Giustizia.

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