Giletti: "Le castronerie dei virologi", l'affondo su Conte e perché invita i no vax a differenza di Mentana

Massimo Giletti a ruota libera. Il giornalista e conduttore di Non è l’Arena, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato di diversi temi attuali. Rimane caldo il dibattito sulle ospitate tv dei no vax. Nei giorni scorsi Enrico Mentana ha sottolineato la sua scelta di non dare spazio a coloro che sono contrari al vaccino a differenza di quel che invece fa Giletti. “Mettere a confronto uno scienziato e uno stregone non è informazione”, ha evidenziato Mentana.

“Mentana ha ragione – ha dichiarato Giletti -, ma lui si riferisce al suo mondo, ai tg. Il suo radicalismo non può essere applicato a chi fa programmi tv, i talk sono fatti di contrapposizione e dialettica, io non amo chi criminalizza il dissenso”.

Il giornalista di Non è l’Arena ha aggiunto che “censurare chi la pensa in modo diverso è qualcosa” che non gli “appartiene”. E ancora: “È giusto porsi la domanda, ma è altrettanto vero che quando porti un no vax in tv e senti che spiegazioni dà in automatico si fa male da solo e non fa una bella pubblicità ai negazionisti”.

Giletti: “Renzi ha fatto bene a staccare la spina a Conte”

Capitolo politica: Giletti ha affossato il governo Conte bis, ritenendo che la mossa di Matteo Renzi di far cadere quell’esecutivo sia stata un bene.

“Sono estimatore di Draghi e penso che dobbiamo ringraziare Renzi per aver staccato la spina a Conte”, ha rimarcato il conduttore, che è poi passato ad affrontare il tema relativo allo stato di salute dell’informazione italiana.

“Do ragione a Santoro – ha affermato Giletti -, mi sembra ci sia un generale appiattimento e una forte omologazione. E non è un bene. Dobbiamo farci domande, ottenere risposte; bisogna avere coraggio e anima critica”.

Fonte foto: ANSA

Giletti: “Virologi? Moltissime castronerie negli ultimi due anni”

Un affondo lo riserva anche ad alcuni interventi dei virologi, alcuni dei quali sono diventati delle ‘star televisive’, in video praticamente sempre, un giorno sì e l’altro pure. “Quanti cani da guardia siamo rimasti?”, si è chiesto il giornalista piemontese.

“Se mettiamo insieme quello che hanno detto esperti e virologi negli ultimi due anni troviamo moltissime castronerie; è evidente che c’è stato un problema di informazione. Io credo che anche in un periodo di crisi sanitaria ascoltare chi la vede in modo diverso rimanga fondamentale”, ha concluso.

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