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Gilda Sportiello insultata alla Camera dopo la confessione sull'aborto: la denuncia della deputata M5S

La deputata del M5S Gilda Sportiello, in seguito alla sua testimonianza sull’aborto, ha riferito di essere stata insultata “in Aula e sui social”

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In seguito alla sua testimonianza sull’aborto, espressa con forza alla Camera, la deputata del M5S Gilda Sportiello ha raccontato in un’intervista rilasciata a Repubblica di essere stata insultata sia sui social che in Aula, da “colleghi della maggioranza”.

Gli insulti a Gilda Sportiello, deputata del M5S

“Ti sei voluta divertire, e poi…”. Questo è solo uno degli insulti proferiti verso Gilda Sportiello, deputata del Movimento 5 Stelle che nella giornata di ieri – giovedì 18 aprile – è intervenuta alla Camera scagliandosi contro la presenza dei movimenti pro-vita nei consultori, voluta fortemente dalla maggioranza.

In un’intervista rilasciata a Repubblica, la parlamentare napoletana, classe 1987, in seguito al suo intervento è stata attaccata e offesa, sia sui social che direttamente in Parlamento, da alcuni esponenti dei partiti di maggioranza.


L’intervento di Gilda Sportiello alla Camera sull’aborto, in seguito al quale la deputata del M5S è stata insultata da alcuni colleghi della maggioranza e sui social

“Mi hanno attaccato sui social ma anche i colleghi della maggioranza” ha detto la Sportiello, che ha poi spiegato: “Sui social si paragona l’aborto a un omicidio. C’è chi scrive “ti sei voluta divertire e poi uccidi un figlio”. Questo dà il clima che si respira ormai in questo Paese”.

Le parole sull’aborto alla Camera

Durante il suo intervento, Gilda Sportiello ha attaccato duramente il Governo, reo a suo dire di fare “orecchie da mercante su tutto”. Specialmente sull’aborto, tema caro alla deputata, che proprio in Aula ha raccontato la sua “esperienza, perché ho abortito e non ho un senso di colpa, né mi vergogno. E oggi ho deciso di essere madre e ne sono felice”.

La Sportiello aveva chiesto “un impegno dell’esecutivo per impedire che i gruppi antiabortisti fossero presenti nei consultori proprio nei momenti cruciali per una donna che ha scelto l’interruzione di gravidanza. Una donna – ha poi chiarito la deputata – non può e non deve sentirsi accerchiata da questo governo che sta conducendo un attacco tanto violento contro le donne”.

“Ho voluto spezzare una narrazione, un racconto tossico che vuole colpevolizzare le donne che abortiscono e farle vivere nella vergogna”. Purtroppo però, le sue parole non sono state accolte da tutti allo stesso modo.

Gli attacchi della maggioranza

Ciò che però fa forse più rabbrividire della vicenda, al di là dei continui e gratuiti attacchi social, sono le offese ricevute dagli uomini seduti sui banchi della maggioranza.

“Dai banchi della maggioranza mi hanno detto “prenditi una camomilla”. Un altro si è avvicinato per dirmi: “Vieni qui dentro a parlare di queste cose, a dire che hai abortito”: praticamente mi ha detto “ma come non ti vergogni?”. No, non mi vergogno”, ha detto la Sportiello.

Gilda Sportiello è stata anche la prima parlamentare ad aver allattato in aula il suo bambino. In seguito alle parole espresse con fermezza in Aula, aveva chiarito che “noi donne scegliamo se essere madri o se non essere madri. Voi vi dovreste solo vergognare”.

gilda-sportiello Fonte foto: ANSA
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