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Gianfranco Fini su migranti e sbarchi: "Il blocco navale è solo propaganda". Poi le frecciate a Salvini e FdI

L'ex ministro Gianfranco Fini va contro il governo di Giorgia Meloni, sostenendo che il blocco navale invocato dalla destra sia solo propaganda

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Tiene ancora banco in Italia l’emergenza migranti. I continui sbarchi di questi giorni stanno portando il governo Meloni con l’acqua alla gola e si intensificano i dissapori con diversi Paesi europei che non vogliono farsene carico. Dalla destra tornano a sollevarsi vecchi slogan d’opposizione, tanto che anche Gianfranco Fini ha qualcosa da ridire sul blocco navale invocato in questi giorni.

Per Gianfranco Fini la sua legge del 2002 va cambiata

Sono passati 10 anni dall’ultima volta come deputato di Gianfranco Fini, uno dei nomi forti della destra italiana degli anni ’90 e 2000.  Segretario nazionale del MSI, presidente di Alleanza Nazionale e poi di Futuro e Libertà per l’Italia, viene ancora citato quando si parla di immigrazione per via della legge Bossi-Fini del 2002.

La normativa, che prevedeva tra i vari punti le espulsioni con accompagnamento alla frontiera e l’uso di navi della Marina Militare per contrastare il traffico di clandestini, oggi è ormai obsoleta anche per lui: “Va cambiata, ha vent’anni e quindi è datata” ha detto in un’intervista al Fatto Quotidiano.

bossi, berlusconi, finiFonte foto: ANSA

Umberto Bossi, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini nel 2006

A cambiare è il panorama internazionale e migratorio: “Oggi riguarda centinaia di migliaia di persone, è dovuto a grandi fattori economico-sociali” e per questo la legge va cambiata, specie perché nel 2002 in pochi chiedevano asilo. Fini, inoltre, invoca un’altra sanatoria come quella fatta nel 2002 per numerosi migranti irregolari (soprattutto colf e assistenti agli anziani).

Le frecciate al Governo Meloni sulla questione blocco navale

Gianfranco Fini, considerato mentore politico di Giorgia Meloni, ha riservato anche critiche proprio all’attuale esecutivo a guida centrodestra, soprattutto rispetto alle richieste di un blocco navale nel Mediterraneo. “La politica dovrebbe fare un ragionamento più ampio rispetto alla battuta giornaliera del blocco navale, tipica di una campagna elettorale” ha detto.

Ricorda poi che l’operazione Sophia, che serviva per controllare gli sbarchi tramite l’uso di navi europee, funzionava solo a metà: “C’erano resistenze degli Stati Nazionali perchè veniva mantenuto il trattato di Dublino”. Stati che, come la Francia oggi, cercano di tirarsi fuori dalla questione migranti.

Fini vede poche possibilità di accordi sovra-nazionali nel prossimo futuro, perché nei principali Paesi europei sta emergendo sempre più una destra radicale e sovranista: “Così nessuno vuole prendersi parte dei migranti. Se su questa questione non cessa la propaganda, non se ne uscirà mai”.

Per l’ex di MSI e AN, il leghista Salvini fa comizi e tweet

Non è mancata poi una battuta e un giudizio severo anche sull’altro alleato del governo, la Lega di Matteo Salvini recentemente protagonista al raduno di Pontida. Per l’ex ministro e presidente della Camera, la maggioranza non è divisa però “quello di Salvini è un comizio, un tweet: sono affermazioni eccessive tipiche della campagna elettorale. Però poi non ci pensa a fare la crisi di Governo”.

Propaganda anche l’ipotesi che il governo sia “sotto attacco dei poteri forti”, come questionato dagli ambienti vicini a Fratelli d’Italia: “Non mi scandalizza. Io non li ho mai chiamati poteri forti. Semmai bisogna tenere d’occhio i conti pubblici e gli andamenti macro-economici. La crescita è al ribasso”.

fini-meloni-migranti Fonte foto: ANSA
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