Giacomo Gobbato ucciso durante la rapina a Mestre, la donna che ha difeso è disperata: "È colpa mia"
Parla la donna vittima della rapina a Mestre (Venezia) costata la vita a Giacomo Gobbato, il 26enne intervenuto in sua difesa: "Se non avessi urlato, oggi sarebbe ancora vivo"
“È colpa mia. Dovevo stare zitta e non chiedere aiuto”. Sono amare le parole pronunciate dalla donna vittima di una rapina a Mestre (Venezia) a proposito della morte del 26enne Giacomo Gobbato, ucciso dopo essere intervenuto per aiutarla. Il giovane, insieme all’amico Sebastiano Bergamaschi, era accorso in difesa della vittima prima di essere pugnalato all’addome nella tarda serata di venerdì 20 settembre. Nel frattempo, è stato convalidato l’arresto dell’uomo di nazionalità moldava accusato dell’omicidio.
- La rapina a Mestre e la morte di Giacomo Gobbato
- Le parole della donna
- Convalidato l'arresto dell'uomo accusato dell'omicidio
La rapina a Mestre e la morte di Giacomo Gobbato
La tragedia è avvenuta in Corso del Popolo, all’altezza del liceo artistico all’angolo con via Tasso.
I due amici, entrambi attivisti del Centro sociale Rivolta di Marghera, erano intervenuti dopo aver notato un tentativo di scippo ai danni della donna.
Un momento della manifestazione “vederci e stare insieme” organizzata a Mestre nel punto in cui è stato accoltellato Gobbato
Il rapinatore aveva quindi estratto un coltello, colpendo violentemente la coppia di giovani. Gobbato era stato trafitto all’addome ed era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Mestre, dove è successivamente morto a causa delle ferite riportate.
Le parole della donna
“È colpa mia. Dovevo stare zitta e non chiedere aiuto. Vero, quello mi ha preso a pugni e mi ha rubato lo zaino, ma chi se ne frega. Se non avessi urlato, non sarebbe accorso nessuno e quel ragazzo di 26 anni oggi sarebbe ancora vivo“, ha commentato Carmen, vittima della rapina quella sera, al Corriere.
La donna, ancora sotto choc, ha descritto l’aggressore come “un gigante di un metro e novanta”.
“All’improvviso – ha raccontato – mentre ero al telefono con il mio compagno, mi ha afferrata da dietro, mi ha tappato la bocca e mi ha sferrato a freddo tre pugni“.
Convalidato l’arresto dell’uomo accusato dell’omicidio
Si trova in carcere a Santa Maria Maggiore a Venezia, intanto, l’uomo di nazionalità moldava (S.M.) fermato per l’omicidio di Gobbato.
Nella mattinata di lunedì 23 settembre si è tenuta infatti l’udienza per la convalida dell’arresto, con la gip Maria Claudia Ardita che ha accolto la richiesta della pm Federica Baccaglini.
L’uomo, 30enne senza fissa dimora e incensurato in Italia, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Attualmente è indagato di omicidio colposo e tentato omicidio per il ferimento di Sebastiano Bergamaschi. Alla lista si aggiunge anche la doppia rapina: poco dopo il delitto, infatti, il 30enne avrebbe tentato un’aggressione ai danni di una turista giapponese.