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Ghiacciaio Marmolada sulle Dolomiti perde fino a 10 cm al giorno: "Sparirà entro il 2040, coma irreversibile"

Secondo la campagna di Legambiente e Cipra il Ghiacciaio della Marmolada si è ritirato in 5 anni di 70 ettari ed è ormai destinato all'estinzione

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Il destino del più grande ghiacciaio delle Dolomiti è ormai segnato. L’inesorabile scioglimento della calotta della Marmolada porterà alla scomparsa del gigante bianco entro il 2040. La previsione è stata stimata dalla campagna la “Carovana dei ghiacciai” realizzata da Legambiente e Cipra (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi), con la collaborazione scientifica del Comitato Glaiologico italiano, nella quale gli esperti hanno decretato il “coma irreversibile” della formazione di nevi perenni, situata tra il Veneto e il Trentino.

La scomparsa della Marmolada

Secondo quanto calcolato dagli studiosi, il Ghiacciaio della Marmolada perde oggi dai 7 ai 10 centimetri di spessore al giorno e, negli ultimi 5 anni, la sua superfice si è ritirata di 70 ettari, un’estensione equivalente a 98 campi di calcio.

Se si guarda indietro all’inizio delle misurazioni scientifiche, partite nel 1888, l’arretramento della calotta è stato stimato in 1.200 metri, con un innalzamento di quota della fronte a 3.500 metri.

marmolada-campagna-carovana-ghiacciaiFonte foto: ANSA

La “Carovana dei Ghiacciai” sulle aree lasciate spoglie dal ritiro della calotta della Marmolada

La carovana dei Ghiacciai

Un fenomeno ormai inarrestabile e che fa del gigante delle Dolomiti il grande malato della campagna di Legambiente e Cipra. Insieme ai glaciologi, gli esperti della campagna considerano il Ghiacciaio il principale osservato dell’attività di monitoraggio, in particolare dopo il crollo del seracco avvenuto il 3 luglio del 2022, che provocò 11 vittime sulla Marmolada.

Secondo il report sullo stato di salute della massa di ghiaccio, dal 2020 oggetto di osservazione ogni due anni, dove un tempo si estendeva il grande gigante bianco lo scioglimento ad alta quota sta lasciando il posto a un deserto di roccia e nuovi ecosistemi.

Per effetto di questo arretramento, inoltre, Legambiente “sono stati raccolti circa 400 rifiuti abbandonati di ogni genere e forma, alcuni risalenti alla Prima guerra mondiale, altri agli anni ‘70-’80 per arrivare ai giorni nostri”, come spiegato dall’associazione in un comunicato su una spedizione organizzata con l’Università di Padova e a Puliamo il Mondo.

Gli autori dello studio hanno rilevato che, se 136 anni fa il Ghiacciaio raggiungeva un’estensione 500 ettari, ed era grande come 700 campi da calcio, a partire dal 1888 si è cominciata a registrare perdita areale superiore all’80% ed una volumetrica superiore al 94%, fino ad arrivare nel 2024 a uno spesso massimo di 34 metri.

Una sorte che accomuna la Marmolada agli altri due grandi ghiacciai delle Alpi, quello dei Forni e l’Adamello: su quest’ultimo, in particolare, le misurazioni a lungo termine rilevano che la perdita di spessore permette di camminare oggi sul ghiaccio derivato dalle nevicate degli anni ’80.

ghiacciaio-marmolada Fonte foto: ANSA
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