Generazione senza figli, una coppia su due sceglie di non averli: aumentano childfree ma i soldi non c’entrano
La generazione di oggi è senza figli non per problemi economici ma per scelta. Chi sono i childfree e le loro motivazioni
Quando si fa riferimento ai childfree si pensa alle donne che non vogliono figli. In realtà i dati parlano di una generazione senza figli e nella scelta i soldi non giocano una parte fondamentale. Al contrario infatti sono i piani di vita a essere cambiati e questi, né per maschi né per femmine, sono più concentrati sul “mettere su famiglia”.
Una generazione che non vuole figli
In Italia il fenomeno childfree si scontra con il calo delle nascite, argomento caro al governo Meloni (la presidente del Consiglio si è però opposta alla pratica di gestazione per altri, che aumenterebbe invece il conto delle nuovi nati). Eppure, al netto di alcuni tentativi di invogliare la maternità e la genitorialità, le coppie e le persone singole non vogliono avere figli.
I motivi sono i più disparati, dalla volontà di non perdere la propria libertà, fino a scelte politiche come l’ambiente, la sovrappopolazione e la difficile situazione geopolitica. È così che nel 2023 sono nati meno di 400mila nuovi bambini e bambine.
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I soldi non c’entrano
Tra Millennials e Gen Z il termine childfree è ormai diffuso per descrivere non l’assenza di denaro o di stabilità, ma proprio l’assenza di voglia di fare figli. Sono diversi i fenomeni che si incontrano: la capacità di controllare la fecondità, l’emancipazione femminile e la rivoluzione del mondo del lavoro.
Secondo un’indagine condotta dall’Istituto Toniolo, su 7mila donne tra i 18 e i 34 anni senza figli il 21% dice di non volerli, mentre il 29% è poco interessata.
Chi sono i childfree
Le persone che non hanno figli non sono necessariamente childfree. Il termine indica infatti una scelta, spesso politica, di non avere figli. A differenza di chi non può avere figli (childless), i chilfdree raccontano la loro volontà di non averne.
Le motivazioni possono essere diverse tra cui la preoccupazione per la propria carriera, il senso di libertà, ma anche l’ecoansia, la sovrappopolazione o tratti caratteriali avversi al concetto di genitorialità e responsabilità verso un bambino.