Gazprom taglia il gas all'Olanda: l'Italia invece non rischia uno stop delle forniture, ecco perché
La Russia ha interrotto le forniture di gas all'Olanda: l'Italia, per ora, non rischia lo stop
Il colosso energetico russo Gazprom ha annunciato di aver sospeso le forniture di gas alla controparte olandese GasTerra. Lo stop è giunto a causa del mancato pagamento del gas fornito ad aprile e del rifiuto di saldare le forniture in rubli. In precedenza la società olandese aveva comunicato a Gazprom Export che non aveva intenzione di procedere con pagamenti in rubli, secondo lo schema proposto dalla medesima Gazprom.
- Perché l'Olanda si è rifiutata di pagare il gas in rubli
- Anche la Danimarca si rifiuta di pagare in rubli
- L'Italia non rischia lo stop delle forniture di gas
Perché l’Olanda si è rifiutata di pagare il gas in rubli
La mossa di interrompere le forniture non è stata inaspettata. Nelle scorse ore la compagnia olandese GasTerra aveva sottolineato che non avrebbe aderito alla richiesta di pagamenti in rubli del gas, che prevedono l’apertura di un conto in euro e uno in rubli presso Gazprombank.
GasTerra ha spiegato che ha scelto di non sottostare alle norme imposte da Gazprom in quanto si “rischierebbe di violare le sanzioni imposte da parte della Ue“. Inoltre, sempre sall’Olanda, sostengono che il pagamento in rubli a presenta “troppi rischi di carattere finanziario e operativo”.
L’interruzione delle forniture da parte di Gazprom significa, nel periodo 1 giugno-1 ottobre (data di scadenza del contratto), circa 2 miliardi di metri cubi di gas non consegnato. GasTerra, riporta la nota, ha già iniziato ad acquistare gas da altri fornitori.
Anche la Danimarca si rifiuta di pagare in rubli
Nelle scorse ore anche la danese Orsted ha dichiarato di non voler accettare le condizioni di pagamento imposte da Mosca pur con il rischio di una interruzione delle forniture da parte di Gazprom. Dunque anche Copenaghen si prepara allo stop delle forniture.
L’Italia non rischia lo stop delle forniture di gas
Al momento l‘Italia non rischia di vedersi tagliare le forniture di gas in quanto non c’è stato il rifiuto di pagamenti in rubli. Quando Putin ha posto tale condizione, Eni ha avviato la procedura per aprire due conti bancari in Russia, uno in euro e uno in rubli, presso la Gazprom Bank. La decisione è stata presa con il via libera delle istituzioni italiane.
“L’apertura dei conti avviene su base temporanea e senza pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell’obbligo di pagare a fronte del versamento in euro”, ha spiegato l’azienda.
Eni ha fatto sapere che avrebbe continuato a pagare il gas in euro. Al fine di rispettare le scadenze di pagamento del gas russo, che secondo il decreto del 31 marzo del Cremlino può essere pagato esclusivamente in rubli, Eni ha aperto un conto bancario in euro presso Gazprom Bank che si occupa poi di convertire il pagamento in rubli sul secondo conto bancario entro 48 ore.