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Gatti chiusi in casa a Brescia fra carcasse ed escrementi, 83 felini portati via a un'accumulatrice seriale

83 gatti trovati a Brescia nell'abitazione di un'accumulatrice seriale: camminavano tra escrementi e carcasse. Come stanno i felini

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83 gatti salvati dall’inferno: erano chiusi in un’abitazione di cento metri quadri, con la zampe che affondavano tra carcasse di altri felini mortiurinafeci. I soccorritori accorsi per mettere in salvo i poveri animali hanno fatto fatica ad aprire le porte, tanto era il degrado in cui i poveri animali erano costretti a vivere. Responsabile, secondo le prime indiscrezioni, di tanto orrore sarebbe una donna, un’accumulatrice seriale convinta di avere il pieno controllo della situazione e di dedicare ai gatti le cure adeguate. È successo a Brescia.

83 gatti chiusi in casa

Come riporta Ansa, 83 gatti sono stati tratti in salvo a partire da mercoledì 14 agosto a Brescia, quando i volontari dell’Enpa insieme agli uomini dell’Ats (Agenzia di Tutela della Salute), la polizia locale e le guardie zoofile hanno fatto irruzione in un appartamento a Brescia.

Secondo le prime indiscrezioni, i volontari avevano ricevuto la segnalazione dall’11 agosto: “Ci sono numerosi gatti che entrano ed escono dalla finestra di un appartamento”. L’Enpa aveva subito fatto partire la macchina dei soccorsi, allertando le autorità locali.

Il Giorno scrive che i gatti si muovevano nel buio totale, tra carcasse di mici morti, urina ed escrementi. I volontari hanno raccontato sia ai quotidiani che sui canali social ufficiali l’orrore incontrato una volta varcata la soglia dell’abitazione.

Come già detto, i felini vivevano in un’abitazione di cento metri quadri completamente abbandonati a loro stessi. I soccorritori hanno ispezionato minuziosamente l’intero appartamento riuscendo a trarre in salvo tutti i gatti rimasti in vita. Ciò è stato possibile anche dopo una lunga trattativa tra le autorità e la proprietaria dell’appartamento.

L’accumulatrice seriale

Dagli accertamenti effettuati dalla polizia locale è emerso che l’abitazione è di proprietà di una donna di 58 anni, una signora ben curata e sempre elegante. Secondo Il GiornoAnsa, la proprietaria non sarebbe in grado di rendersi conto del disagio sofferto dai gatti presenti nella casa.

La signora si sarebbe dimostrata collaborativa, e dopo un colloquio con le autorità avrebbe acconsentito all’accesso all’interno dell’abitazione. Il personale della Protezione Animali, dunque, si è introdotto nell’appartamento e ha avviato le operazioni di recupero.

La testimonianza di una volontaria

Ascoltata da Il Giorno, una volontaria dell’Enpa di Brescia ha raccontato: “Dall’esterno non immaginavamo assolutamente l’orrore che poi abbiamo trovato […] Quando siamo entrati la prima volta è stato un vero shock!”.

Ancora: “Per terra non riuscivamo neanche a capire cosa stessimo calpestando. I gatti si muovevano ovunque”. Infine: “Le porte e le finestre erano talmente ricoperte di escrementi che non riuscivamo ad aprirle. C’erano anche carcasse di gatti morti. Un vero inferno“.

Cinque giorni per il recupero dei gatti

Come scrivono dai canali social dell’Enpa, le operazioni di recupero dei gatti si sono concluse la mattina di domenica 18 agosto. Il primo micio a essere messo in salvo non aveva nemmeno un mese di vita.

Gli 83 felini riportati alla luce, adesso, dovranno essere “stabilizzati, identificati, sterilizzati, testati e ricollocati”. Le immagini pubblicate dall’Enpa di Brescia parlano da sole. Non è dato sapere se vi saranno provvedimenti contro la proprietaria dell’abitazione.

gatti-brescia-chiusi-casa Fonte foto: Facebook - ENPA Brescia
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