Gas, Italia verso il razionamento? Piano di emergenza del governo: dai consumi in casa ai lampioni
Il piano di emergenza del governo italiano per far fronte alla riduzione delle forniture di gas dalla Russia: dai consumi in casa ai lampioni
Prosegue il taglio delle forniture di gas dalla Russia. A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 milioni di metri cubi, Gazprom ha comunicato a Eni che fornirà solo il 50% di ciò che è stato richiesto (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto a giovedì).
Proprio giovedì, Gazprom aveva comunicato che avrebbe consegnato solo il 65% delle forniture.
Il governo italiano ha pronto un piano di emergenza, reso noto da ‘La Repubblica’. Nello specifico, l’Italia starebbe lavorando sia a un piano di emergenza per l’immediato che a un piano di medio e lungo periodo.
- Consumi in casa e uffici e illuminazione
- Centrali a carbone
- Gnl e nuovi rigassificatori
- Tetto al prezzo del gas
- Nuove trivellazioni
- Benzina
Consumi in casa e uffici e illuminazione
Il governo starebbe lavorando per ridurre in maniera strutturale i consumi di gas, con alcuni provvedimenti pronti a scattare subito in caso di interruzione delle forniture di gas: verrebbe imposta una temperatura massima nonché un numero di ore per l’accensione degli impianti nelle case e negli uffici.
Sono previste, inoltre, limitazioni anche per l’illuminazione pubblica sia nelle città, sia lungo la rete stradale extraurbana.
Centrali a carbone
Un secondo provvedimento che potrebbe scattare subito riguarda l’aumento della produzione di elettricità grazie a un maggior utilizzo delle centrali a carbone. Sono ancora 6 quelle in attività in Italia: 2 in Sardegna, a Venezia, a Monfalcone, a Civitavecchia e a Brindisi. Sono destinate a chiudere entro il 2025, ma possono essere utilizzate in emergenza.
Gli operatori sarebbero già stati pre-allertati, ma si procederà solo in caso di blocco dell’import dalla Russia. L’obiettivo è quello di sostituire 5 miliardi di metri cubi di gas.
Gnl e nuovi rigassificatori
La quota di importazioni di Gnl (Gas naturale liquefatto), che via nave arriva ai 3 rigassificatori italiani di La Spezia, Livorno e Rovigo, potrebbe salire di ulteriori 5 milioni, dal momento che gli impianti potrebbero lavorare un 20-25% di materia prima in più.
Il gruppo Snam ha acquistato una nave rigassificatrice da posizionare al largo di Piombino, mentre una seconda nave potrebbe arrivare per la fine dell’anno nel porto di Ravenna.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Tetto al prezzo del gas
Non è escluso che il governo italiano porti avanti a livello europeo la proposta di fissare un tetto per il prezzo per gli acquisti di gas.
Nuove trivellazioni
Nella strategia del governo italiano a medio termine si prevede, inoltre, di estrarre più metano dai giacimenti in Italia (nello specifico nel basso Adriatico) e di attivarne di nuovi (gli occhi sono puntati sull’Alto Adriatico). Il governo farà presto le sue valutazioni in tal senso.
Benzina
All’orizzonte, inoltre, si profila un nuovo corposo pacchetto di aiuti a famiglie e imprese. Entro la fine di giugno è atteso un decreto per rinnovare per il terzo trimestre tutti gli sconti sulle bollette e per tornare a tagliare le accise sulla benzina. Lo sconto sulla benzina potrebbe essere aumentato rispetto agli attuali 30 centesimi. Potrebbero arrivare anche aiuti specifici per il settore della pesca. Allo studio c’è, poi, un taglio del cuneo fiscale fino a fine anno.