Gabriele Visco arrestato in un'indagine sulla corruzione a Roma: è il figlio dell'ex ministro Vincenzo
È stato arrestato a Roma Gabriele Visco, figlio dell’ex ministro Vincenzo: con lui altri tre arresti per corruzione e traffico di influenze illecite
La Guardia di Finanza di Roma ha effettuato quattro arresti (ai domiciliari), tra i quali c’è Gabriele Visco, figlio dell’ex ministro delle Finanze, Vincenzo. L’uomo è stato arrestato, insieme alle altre tre persone (due imprenditori e un avvocato), con le accuse di corruzione e traffico di influenze illecite. Disposto anche un sequestro preventivo per un ammontare di 230mila euro.
- L’arresto per corruzione del figlio del ministro Vincenzo Visco
- La nota della Procura
- L’ordinanza del gip
L’arresto per corruzione del figlio del ministro Vincenzo Visco
Sono quattro le persone arrestate dai finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma, su delega della Procura della Capitale. I militari delle Fiamme Gialle hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori, un ex dirigente pubblico e un avvocato romano.
L’ex dipendente pubblico è il 51enne Gabriele Visco, figlio dell’ex ministro del Tesoro dei governi di Romano Prodi e Massimo D’Alema, Vincenzo Visco. L’uomo fino a pochi mesi fa era difatti dirigente pubblico di Invitalia, con l’incarico di responsabile degli Investimenti esteri e della Programmazione controllo di innovazione e competitività.
Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze e padre di Gabriele Visco, arrestato insieme ad altre tre persone con le accuse di corruzione e traffico di influenze illecite.
I quattro arrestati (ai domiciliari) sono accusati di corruzione e traffico di influenze illecite. Visco avrebbe difatti, con l’aiuto di un imprenditore romano, pilotato l’aggiudicazione di un bando, agevolandone l’assunzione per una persona a lui vicina.
La nota della Procura
“L’indagine ha consentito di ipotizzare un sistema di relazioni illecite diffuso e consolidato nel quale un ex dirigente pubblico, con la mediazione di un imprenditore romano, avrebbe favorito, a fronte di denaro e di altre utilità, l’aggiudicazione di un bando di gara di oltre 4 milioni di euro a una società riconducibile a un costruttore e tentato di agevolare l’assunzione presso una partecipata pubblica di una persona vicina a quest’ultimo”.
È questa la motivazione rilasciata in una nota dalla Procura di Roma, dalle cui indagini sarebbe emersa “una vicenda corruttiva nella quale l’ex dirigente avrebbe affidato un incarico di consulenza (per un importo di 230 mila euro) presso l’ente in cui era impiegato a un avvocato di sua conoscenza, ottenendo la retrocessione di parte dei compensi fatturati dal legale per prestazioni in realtà mai effettuate”.
L’ordinanza del gip
Oltre alla misura degli arresti domiciliari per i quattro indagati, l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Roma ha disposto anche il sequestro preventivo dei 230mila euro, effettuato dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria.
Gabriele Visco, nato a Roma il 29 dicembre 1972, è passato a Invitalia (ufficialmente Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.) dopo aver lavorato a Telecom.
Proprio la sua scalata nell’agenzia governativa, dov’era entrato come consulente per poi diventare in breve tempo un dirigente, aveva dato vita a numerose polemiche, essendo iniziata proprio mentre il padre era nel governo di Romano Prodi, tra il 2006 e il 2008.