Funivia Mottarone, l'ultimo sospetto sui freni disattivati
Tra gli investigatori che indagano sul crollo della cabina della funivia Stresa-Mottarone si sarebbe insinuato un dubbio "atroce"
Si arricchisce di nuovi dettagli la vicenda del tragico crollo della cabina della funivia Stresa-Mottarone, che ha provocato la morte di 14 persone. Secondo quanto riferito da ‘La Stampa’, nelle ultime ore si sarebbe insinuato un dubbio “atroce” tra gli investigatori: il blocco del freno sulle cabine del Mottarone potrebbe non essere stata un’abitudine solo dell’ultimo mese.
L’ultimo sospetto è che questa soluzione veloce fosse già stata adottata in precedenza, nel corso degli anni, quando le anomalie al sistema di emergenza rischiavano di fermare troppo a lungo l’impianto.
Questa ipotesi si è fatta strada alla vigilia del primo sopralluogo, andato in scena nel pomeriggio di giovedì, dell’esperto nominato dalla Procura di Verbania, cioè il docente del Politecnico di Torino Giorgio Chiandussi.
Come si legge sulle pagine de ‘La Stampa’, il cavo avrebbe ceduto nella sua parte più vulnerabile, cioè sopra la cabina.
Tragedia Mottarone: i tre arrestati
Come riporta ‘Ansa’, sono fissati per la mattinata di sabato gli interrogatori di convalida dei tre fermati per l’incidente della funivia del Mottarone.
Si tratta di Luigi Nerini, proprietario di Ferrovie del Mottarone, del direttore dell’esercizio Enrico Perocchio e del capo servizio Gabriele Tadini.
I tre compariranno davanti al gip Donatella Banci Buonamici, che è anche presidente dell’ufficio.
Il giudice dovrà decidere sulla richiesta di convalida del fermo e di arresto avanzata dalla Procura.
Tragedia Mottarone: come sta Eitan
Eitan, il bambino unico sopravvissuto alla tragedia, si è svegliato, parla con la zia Aya e si guarda intorno.
È quanto emerso dall’ultimo bollettino emesso dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, in cui il bimbo è ricoverato.