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Mottarone, Eitan rapito e portato in Israele: la ricostruzione

Portato in Svizzera e da lì a Tel Aviv eludendo i controlli e forse sfruttando delle conoscenze: così Schmuel Peleg avrebbe rapito il nipote Eitan

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Come ha fatto Shmuel Peleg a portare in Israele il nipote Eitan Biran, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone? È una domanda che si sono posti tutti leggendo del rapimento del piccolo da parte della famiglia della madre. Rimasto orfano nel terribile incidente in montagna, in cui persero la vita anche il fratellino e i bisnonni, il piccolo era stato affidato alla zia paterna Aya Biran dal Tribunale dei Minori di Torino.

Chi è Shmuel Peleg, il nonno del piccolo Eitan Biran sopravvissuto al Mottarone

Shmuel Peleg, 58 anni, era arrivato in Italia il 23 maggio per il riconoscimento delle salme dei familiari insieme alla ex moglie Ester, poi tornata in patria. Ex militare israeliano, dopo la pensione è diventato consulente presso una ditta elettronica.

In base a quanto emerso finora potrebbe aver fatto parte in passato dei servizi segreti, anche se questa informazione è stata smentita dai suoi legali italiani.

Come ha fatto il nonno di Eitan Biran a rapirlo e portarlo in Israele: la ricostruzione

Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, l’uomo si sarebbe presentato la mattina di sabato 11 settembre intorno alle 11 a casa di Aya Biran, tutrice legale del nipote, per andare a prendere Eitan per una delle visite autorizzate dal giudice tutelare di Pavia.

Preoccupato per le “pessime condizioni mentali e fisiche” del piccolo, l’uomo avrebbe deciso di portarlo a Tel Aviv, anche se rimane da capire se avesse organizzato il piano da tempo o se sia stata una fuga dell’ultimo minuto.

Il bimbo avrebbe chiesto al nonno di essere portato in Israele, e sarebbe stata questa precisa volontà del nipote a spingere Schmuel Peleg ad andare in Svizzera, a Lugano, per prendere un volo diretto a Tel Aviv.

Eitan Biran rapito e portato in Israele dopo essere passato dalla Svizzera: i dubbi

Il 58enne, tramite i suoi legali, fa sapere di non essere un rapitore e di non aver commesso alcuna violazione, considerando che non gli sarebbe stato mai notificato il divieto di espatrio per sé o il bambino.

Il giudice di Pavia lo aveva tuttavia invitato a consegnare il passaporto israeliano di Eitan, nato in Israele e con doppia cittadinanza, alla zia Aya.

Gli avvocati di quest’ultima sostengono ora che il Tribunale di Pavia avrebbe non solo confermato la nomina della donna come tutrice legale del piccolo, ma anche il divieto per Eitan di lasciare l’Italia se non accompagnato da lei stessa o con la sua autorizzazione tramite provvedimento trasmesso a Questura e Prefettura.

Per portare il bambino in Israele, Schmuel Peleg, che sarebbe stato condannato per maltrattamenti in passato, “o ha eluso il sistema dei controlli, oppure ha potuto contare su qualche supporto“, come ha ipotizzato il legale Armando Simbari al Corriere della Sera.

Mottarone, guerra tra le famiglie Biran e Peleg per l’affidamento del piccolo Eitan

Già dopo l’incidente i rapporti tra i due rami della famiglia di Eitan Biran erano apparsi tesi. Da un lato la zia paterna Aya e il marito, residenti a Travacò Siccomario hanno sempre espresso la volontà di far crescere il bambino in Italia, come, dichiarano, avrebbero voluto i genitori.

Dall’altro i nonni materni e la zia materna Gal Peleg hanno sempre sostenuto il desiderio di Amit Biran e Tal Peleg di tornare in Israele per far crescere lì i figli Eitan e Tom.

I nonni materni sostengono che il ruolo di tutrice legale sarebbe stato dato ad Aya Biran solo per le prime cure in ospedale subito dopo l’incidente, essendo la parente più prossima in territorio italiano in quel momento.

La decisione del Tribunale è stata più volte messa in discussione dai Peleg, e sarà esaminata il 22 ottobre dopo numerosi ricorsi. Rimane il dubbio, come riporta il Corriere della Sera, che oltre al benessere del bimbo da parte dei familiari ci sia anche interesse per i risarcimenti che potrebbero arrivare dal processo sulla strage del Mottarone.

Incidenti in funivia, dal Cermis al Mottarone: i più gravi Fonte foto: ANSA
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