Morabito: ecco come 'U Tamunga è evaso di prigione in Uruguay
Il malavitoso sarebbe potuto uscire di carcere a breve per dei cavilli legali
Quattro detenuti in fuga, un bosso mafioso, un assassino, un falsario e un ladro, e un piano studiato nei minimi dettagli. L’evasione dal carcere di Rocco Morabito e i suoi tre complici sembrerebbe la trama di un film. ‘U Tamunga era detenuto nel carcere Central di Montevideo, in Urugay, in attesa dell’estradizione in Italia, dopo aver passato 23 anni in latitanza.
La fuga dal carcere del narcotrafficante Rocco Morabito
La scorsa settimana il boss della cocaina, riporta il Corriere della Sera, avrebbe simulato un malore per essere trasferito nell’infermeria della prigione. Luogo perfetto per iniziare una fuga, essendo sita vicino al tetto dell’edificio e non avendo sorveglianza di domenica sera. Lì avrebbe incontrato i tre complici, ma non è chiaro se abbiano contribuito alla pianificazione dell’evasione, iniziata alle 23:30.
Il gruppo, dopo aver raggiunto il tetto della prigione, sarebbe entrato dentro il condominio adiacente attraverso una scala, incrociando un’anziana su un pianerottolo. Rosina Des Armas ha poi raccontato dell’incontro ai cronisti dell’Observador: «Ovvio che fossero detenuti, indossavano un camice con il marchio della prigione, inutile fingere! Quell’uomo (Morabito) mi ha detto: “Stia calma, non urli e non dia l’allarme. Lo sa per quale motivo scappo? Per stare con mia figlia, gravemente malata”».
Una volta rapinata la signora, i quattro si sarebbero spartiti i 3mila pesos, ovvero 75 euro, che aveva nel portafoglio. Un dettaglio che avrebbe fatto sorgere dubbi tra gli inquirenti. Perché Morabito, narcotrafficante internazionale e membro di una delle ‘ndrine più importanti della malavita calabrese, avrebbe rubato i soldi a un’anziana pur avendo pianificato al dettaglio la sua fuga? Improbabile che il gesto sia frutto dell’improvvisazione e sia bisognoso di denaro.
Morabito sarebbe comunque tornato in libertà
Il Corriere riferisce che, a causa di cavilli burocratici, il boss sarebbe potuto presto tornare in libertà. La decisione avrebbe sollevato clamore mediatico, e l’iter avrebbe potuto essere ostacolato dall’Italia. Così ‘U Tamunga avrebbe deciso di anticipare l’uscita dalla prigione. Per gli investigatori italiani e uruguagi sarà fondamentale scoprire la rete di contatti che avrebbe permesso a Morabito di rimanere per 30 anni in latitanza e evadere dopo soli due anni dal carcere Central.
«È sconcertante e grave che un criminale come Morabito sia riuscito a fuggire da una galera dell’Uruguay mentre era in attesa di essere estradato» aveva detto ai microfoni della testata milanese il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Le indagini dovranno anche accertare se il processo di estradizione sia stato volutamente ritardato dai funzionari dei due paesi.