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Freccero e i dubbi sul bombardamento dell'ospedale di Mariupol: "Come una fiction, materiale prodotto ad hoc"

L'ex direttore di Rai 2, Carlo Freccero, non crede alle immagini dei bombardamenti arrivate da Mariupol: il motivo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Dal Covid alle bombe. Hanno fatto molto discutere, negli ultimi mesi, le dichiarazioni di Carlo Freccero, ex direttore di Rai 2. Promotore della ‘Commissione Dubbio e Precauzione’, l’organismo sostenuto insieme ad altri intellettuali come Giorgio Agamben, Massimo Cacciari e Ugo Mattei, si era scagliato contro il Green pass e l’obbligo vaccinale, facendo paragoni con il nazismo. Negli ultimi giorni, invece, è tornato a contestare la “narrazione mainstream” in un dibattito a Roma, in cui ha sollevato dei dubbi sugli effettivi bombardamenti su Mariupol, la città ucraina martoriata dai missili russi.

Freccero e le bombe su Mariupol: “Come una fiction, materiale prodotto ad hoc”

Nei giorni scorsi si è tenuto a Roma, alla Città dell’Altra economia, un dibattito pubblico. Tra i relatori anche Alessandro Orsini, il docente di Sociologia del Terrorismo della Luiss, al centro delle polemiche per le sue posizioni, ritenute filo-russe, esternate in vari programmi tv.

Durante uno dei suoi interventi l’ex direttore di Rai 2, Carlo Freccero, ha dichiarato – secondo quanto riportato da Repubblica – che “Covid e guerra hanno trasformato il dibattito in propaganda”, orchestrata in America”.

Se con i vaccini “il dna è stato modificato attraverso la tecnica Rna”, così “la guerra in Ucraina è come una fiction“, con “materiale prodotto ad hoc“.

Riferendosi all’ospedale pediatrico di Mariupol, bombardato con delle donne in gravidanza ancora al suo interno, Freccero ha sostenuto che fosse tutto finto, con tanto di “influencer dichiarata morta e ricomparsa poco dopo. La guerra ucraina sembra una fiction che si è trasformata in realtà e non per nulla i discorsi di Zelensky sono scritti dallo sceneggiatore della serie che lo ha portato al successo”, ha aggiunto.

Cosa aveva detto sul Green pass accostato al nazismo e ai campi di concentramento

A fine ottobre, Freccero – ospite di Piazzapulita – aveva detto di condividere “totalmente” le posizioni più estreme emerse nelle manifestazioni dei No Green pass (erano le settimane delle proteste a Trieste), che associavano la certificazione verde e le regole imposte durante la pandemia al nazismo e ai campi di concentramento.

“So che per voi tutto quanto è assurdo e terrapiattista, ma purtroppo c’è qualcosa che si agita. Attraverso il Green pass, che è una tessera digitale, si sta affermando un sistema autoritario che non ha precedenti in nessun altro sistema. In qualche modo il potere ha capito che il sistema cinese, comunismo più capitalismo, è quello che sta riuscendo a far crescere l’economia in Cina. Anche noi vogliamo creare un sistema cinese in Italia”.

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carlo-freccero-mariupol Fonte foto: ANSA
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