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Fratelli Bianchi, nuova condanna: la rete di spaccio, i nomi in codice dati alla droga e i pestaggi

Nuova condanna per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi: quasi 5 anni di pena per spaccio ed estorsione

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Altra tegola giudiziaria sui fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, recentemente condannati all’ergastolo in primo grado per la morte di Willy Monteiro Duarte. Come riferisce Il Corriere della Sera, in tempi rapidi e paralleli a quelli del processo per l’uccisione di Willu, i due giovani sono stati raggiunti da una nuova condanna.

Nuovi guai giudiziari per i fratelli Bianchi

I fatti risalgono agli arresti del dicembre 2020 ottenuti dalla procura di Velletri per un giro di stupefacenti e pestaggi verso i debitori; episodi in cui, secondo gli inquirenti, i due fratelli di Artena hanno avuto un ruolo chiave.

Dopo l’iniziale condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione, ridotta in Appello a quattro anni e mezzo, i Bianchi attendono ora che venga calendarizzata la data della Cassazione che renderà inappellabile la sentenza.

Blitz antidroga.Fonte foto: ANSA
Un momento dell’operazione antidroga dei carabinieri ai Castelli romani. Tra i destinatari del provvedimento anche i fratelli Bianchi,

La “Gang dello scrocchio”

L’ordinanza di arresto aveva raggiunto Marco e Gabriele mentre erano già incarcerati per la morte di Willy. Per via degli sviluppi dell’inchiesta di Velletri era finito in manette anche Omar Shabani (presente quando fu ucciso Monteiro ma non coinvolto nelle indagini), che faceva parte della chat “la gang dello scrocchio”; quella stessa chat in cui i Bianchi parlavano con orgoglio agli amici dei loro pestaggi.

Il gruppo, di cui facevano parte oltre ai Bianchi e Shabani, anche altri due loro amici, secondo il lavoro degli inquirenti, era attivo nello spaccio di droga, soprattutto cocaina, nell’area di Velletri, Lariano, Artena e dintorni. La ‘coca’ veniva chiamata con nomi in codice dalla gang:  “caffè”, “camicie”, “magliette”, “giacchetto”, “aperitivo”, chiavi”, “il cd di Gomorra”.

Le minacce ai debitori

I Bianchi in prima persona provvedevano a minacciare e a picchiare coloro che collezionavano debiti di droga. Le intercettazioni hanno portato a galla un episodio in cui rimase coinvolto in un pestaggio un 20enne, malmenato per un debito di poche decine di euro.

“Sei un infame tu e tuo padre, siete solo dei pezzi di mer..a… Avete torto marcio e andate pure a fa la denuncia, infami… morti de fame”, le minacce che il gruppo di spacciatori avevano provveduto a recapitare al ragazzo.

Il gip ha firmato gli arresti, ravvisando che, “per le specifiche modalità e circostanze dei fatti, abituali e reiterati nel tempo, e per la loro gravità, si ritiene sussistente il concreto ed attuale pericolo che gli indagati perseverino in altre azioni delittuose e condotte analoghe a quelle contestate” e che a suo giudizio quei pestaggi apparivano “chiaramente indicativi di una spiccata e sistematica capacità delinquenziale”.

bianchi Fonte foto: ANSA
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