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Frane in Etiopia, centinaia i morti e oltre 1000 bambini a rischio: si scava a mano, aiuti umanitari sul posto

Un numero imprecisato di morti e migliaia di persone a rischio, tra cui 1320 bambini: il bilancio di una serie di frane avvenute nel sud dell’Etiopia

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Centinaia di morti e un numero imprecisato di persone a rischio, tra le quali 1320 bambini sotto i 5 anni di età: è il bilancio attuale del maltempo e delle frane che hanno devastato nell’ultima settimana il sud dell’Etiopia, secondo l’ultimo rapporto di Save the Children.

Le frane che hanno colpito l’Etiopia

Domenica 21 luglio 2024 le forti piogge che hanno colpito la remota zona di Goda, nel sud dell’Etiopia, ha causato lo smottamento di un’enorme massa di terreno, una frana che ha seppellito vive centinaia di persone, tra le quali molti bambini.

Il giorno dopo, mentre molti soccorritori erano impegnati a scavare e a cercare le persone seppellite, una seconda frana si è abbattuta sulla zona, sotterrando anche le molte persone accorse per dare una mano.

Frane in Etiopia, centinaia i morti e oltre 1000 bambini a rischio: si scava a mano, aiuti umanitari sul postoFonte foto: ANSA
Soccorritori al lavoro in uno dei punti sommersi dalle frane in Etiopia, dove centinaia di persone sono morte e migliaia sono a rischio, tra le quali molti bambini

Il bilancio delle vittime delle due frane è salito a oltre 250 persone, ma potrebbe arrivare a superare le 500, come affermato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA).

Il rapporto sui bambini a rischio

Nella giornata di venerdì 26 luglio, Save the Children ha pubblicato un report sulla tragedia, specificando che oltre 15mila persone vivono nelle immediate vicinanze dei disastri, tra cui almeno 1.320 bambini sotto i 5 anni di età e circa 5.300 donne incinte e che allattano.

Diverse associazioni umanitarie sono intervenute, sia per dare una mano alle comunità locali nelle ricerche dei dispersi, sia per fornire materiali e beni di prima necessità alla popolazione.

Questi aiuto, continua ancora il report, comprendono “il trasporto di acqua potabile, la fornitura di prodotti chimici per la purificazione dell’acqua, l’istituzione di servizi sanitari e nutrizionali urgenti e la costruzione di latrine. Le agenzie di aiuto forniranno anche assistenza in denaro e supporto psicosociale alle famiglie colpite”.

La preoccupazione per il clima

Il report di Save the Children prova però anche a risalire alle cause di quanto accaduto, chiarendo che nella zona colpita “le frane sono comuni durante la stagione delle piogge e sono note per causare disastri devastanti, causando morti, feriti e spostamenti diffusi”.

“Ma la stagione delle piogge di quest’anno è arrivata dopo una stagione secca particolarmente fuori stagione, in cui forti piogge e inondazioni legate a una combinazione del fenomeno El Niño e del cambiamento climatico indotto dall’uomo hanno devastato le comunità”.

“Ora dobbiamo supportare la comunità locale nella sua missione di salvataggio e prenderci cura dei sopravvissuti che hanno perso tutto: le loro case, i mezzi di sostentamento e le fonti di cibo, l’accesso all’acqua pulita – ha detto la direttrice nazionale di Save the Children per l’Etiopia, Dragana Strinic – Questo è un esempio lampante della devastazione che gli eventi meteorologici estremi possono portare ai bambini e alle loro comunità, in particolare a quelli già colpiti dalla povertà”.

frane-etiopia Fonte foto: ANSA
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