Francesco Guccini con Vasco Rossi contro Giorgia Meloni: "Il Governo è un regime, lei mi ricorda un fascista"
Francesco Guccini, come Vasco Rossi, ha duramente criticato Giorgia Meloni parlando di governo "fascista" e di "regime"
Dopo Vasco Rossi, anche Francesco Guccini, 84 anni, ha criticato apertamente la premier Giorgia Meloni, affermando che il governo attuale è “un regime” e che la presidente del Consiglio gli ricorda un fascista che lui incontrò anni fa.
- Francesco Guccini come Vasco Rossi: dure critiche a Giorgia Meloni
- Guccini: "Meloni non ha capito nulla delle mie canzoni"
- Il cantautore: "Mai stato comunista"
Francesco Guccini come Vasco Rossi: dure critiche a Giorgia Meloni
Intervistato da Il Fatto Quotidiano, Guccini, quando è stato evidenziato che Vasco Rossi di recente ha sostenuto che in Italia c’è in atto un ritorno di una forma di fascismo, ha dichiarato: “Da lui non me lo aspettavo, l’ho visto una sola volta”.
Fu quando Vasco fece tappa a Bologna alla trattoria Da Vito. Si avvicinò al cantautore e gli disse che “amava L’avvelenata, e poi se ne andò”. Guccini ha ricordato che sia suo padre sia quello di Vasco furono internati. Quindi ha aggiunto: “Ha avuto coraggio, mi è piaciuto e ha detto cose vere. Infatti il regime lo ha subito attaccato”.
Dunque per Guccini il governo Meloni è paragonabile a un regime? “Certo! Vogliono far sottostare tutti i poteri (a partire della magistratura) a quello esecutivo (cioè il governo). Proveranno a limare la Costituzione, non dico modificarla, non ne sarebbero capaci”.
A questo punto il cantautore 84enne ha sottolineato che “Meloni neanche concede interviste, a meno che non sia da Vespa, dove fa delle figuracce come quella della calcolatrice”. “Sono illiberali e non accettano critiche”, ha tuonato.
Guccini: “Meloni non ha capito nulla delle mie canzoni”
A Guccini è poi stato ricordato che era adorato dalla Meloni, la quale, scoprendo che la stima non era reciproca, ci è rimasta male. L’artista, a proposito di ciò, ha ulteriormente criticato la premier: “Non è colpa mia se delle mie canzoni non ha capito nulla”.
Spazio poi ad un curioso aneddoto: “Una volta mi telefonò per invitarmi ad Atreju. Ma figuriamoci. Stanno provando a sostituire l’egemonia culturale di sinistra piazzando cinque sfig*ti alla Cultura, ma non hanno niente. Nessun cantautore di qualità di destra”.
Altro affondo: “La Meloni che mi stima mi ricorda un fascista che mi fermò anni fa. Centro di Bologna, avevo inciso da poco Radici. Mi fermò un tizio e mi disse: “Non la penso come te, ma mi piaci”. E poi mi diede il ciclostilato de La voce della fogna, un foglio satirico dell’estrema destra. Ecco: questi sono usciti dalle fogne, dopo decenni ai margini, e ora vogliono vendicarsi”.
Il cantautore: “Mai stato comunista”
Infine Guccini, etichettato come “comunista” in più occasioni, ha tenuto a precisare che comunista non lo è mai stato, spiegando che la sua famiglia era democristiana e suo padre liberale di destra, “innamorato di Einaudi e Montanelli”. “Anche io sono un liberale, però non alla Malagodi: diciamo alla fratelli Rosselli. Sono un socialista liberale”.