Frana sulla Marmolada, preoccupazione per il nuovo crollo: subito attivata la macchina dei soccorsi
Allerta alta sulla Marmolada, dove si è verificata una nuova frana: sul posto la Protezione Civile coordina le operazioni di monitoraggio dell'area
Ancora una frana di grosse dimensioni nella Marmolada. Non è chiara l’entità dei danni, ma le squadre della Protezione Civile della Provincia autonoma di Trento stanno effettuando i dovuti sopralluoghi con gli esperti del Servizio geologico.
- Nuovo crollo sulla Marmolada: subito allertati i soccorsi
- La buona notizia: non ci sarebbero escursionisti dispersi
- A luglio la tragedia nello stesso gruppo montuoso: 11 vittime
- I crolli sulle cime della Marmolada e il cambiamento climatico
Nuovo crollo sulla Marmolada: subito allertati i soccorsi
In base a quanto è emerso dai primi rilievi, una grossa porzione di materiale si sarebbe staccata da Cima Uomo, nel pomeriggio del 16 agosto, sul versante che dà sulla Valle di Fassa.
Sono state subito attivate le procedure di verifica, e sono state allertate le squadre del Soccorso alpino, del Soccorso alpino fluviale e dei volontari dei Vigili del Fuoco.
Elicottero del Soccorso alpino che sorvola le cime della Marmolada.
La buona notizia: non ci sarebbero escursionisti dispersi
I soccorritori e gli esperti del Servizio geologico stanno verificando in che condizioni versa la parete dopo il violento crollo e l’entità dei danni.
Inoltre stanno valutando la possibile presenza sul posto di escursionisti, anche se al momento non risulterebbero coinvolte persone, né sarebbero arrivate notizie di dispersi.
A luglio la tragedia nello stesso gruppo montuoso: 11 vittime
Domenica 3 luglio la Marmolada è stata lo scenario di una tragedia, con un crollo che ha portato alla morte ben 11 persone. La vittima più giovane aveva solo 22 anni.
A staccarsi, in quell’occasione, è stato il ghiacciaio sommitale di Punta Rocca, al confine tra il Trentino e il Veneto, nel Comune di Canazei, precipitando giù dalla montagna.
Un evento senza precedenti sulle Alpi. La valanga di ghiaccio e massi di pietra, come un torrente, ha invaso un’area di due chilometri quadrati oltre mezzo chilometro più a valle.
I crolli sulle cime della Marmolada e il cambiamento climatico
Il crollo del ghiacciaio è stato ricondotto al cambiamento climatico e alla straordinaria ondata di calore che, a fasi alterne, continua a investire l’Italia da giugno.
“Una tragedia annunciata“, come ha detto anche il WWF all’indomani della tragedia, e contro cui non sarebbero state messe in campo le dovute misure.
Già l’anno prima, infatti, uno studio dell’Università di Padova aveva rilevato gli importanti cambiamenti del ghiacciaio più importante delle Dolomiti, con una perdita di circa il 90% di volume.