Frana a Ischia, De Luca vuole demolire le case abusive: "In alcune aree non si può abitare"

“Le costruzioni nelle zone fragili dal punto di vista idrogeologico vanno demolite“.  Non usa giri di parole il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca parlando della situazione edilizia a Ischia dopo la tragedia di Casamicciola, travolta da una frana nella mattina di sabato 26 novembre.

Frana a Ischia, parla De Luca

Dopo essere stato a Ischia sui luoghi della tragedia a Casamicciola, il governatore campano De Luca ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Rai News, soffermandosi in particolare sulla situazione edilizia dell’isola e della fragilità idrogeologica del territorio.

“Le persone devono capire che in alcune aree non si può abitare – ha detto De Luca – non esiste l’abusivismo di necessità. Le costruzioni nelle zone fragili dal punto di vista idrogeologico vanno demolite”.

“Bisogna avere il coraggio di parlare chiaro ai cittadini, capisco che per gli amministratori non sia facile ma dobbiamo deciderci”, ha sottolineato.

De Luca: demolire le case abusive

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca parla chiaro: “In alcune aree, per ragioni idrogeologiche, non si può abitare”.

“Vanno demolite – ha detto – le case costruite sui greti dei fiumi, in aree idrogeologiche delicate e insostenibili, in zone a vincolo assoluto, su aree demaniali o costruite da aziende della camorra. Non esiste l’abusivismo di necessità, esiste la condizione sociale di necessità, ma l’abusivismo è sempre illegale”.

Il governatore ha ringraziato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “per la vicinanza alla popolazione colpita” e ha spiegato di aspettarsi dal governo la nomina di un commissario straordinario anche “per l’aspetto idrogeologico, lo stato di calamità e fondi aggiuntivi”.

Normativa “sgangherata” dopo il terremoto del 2017

De Luca ha affermato che Ischia dopo il terremoto del 2017 è stata penalizzata da una “legislazione nazionale farraginosa”: dopo il sisma “è stato nominato un commissario di governo ed è stata applicata una normativa totalmente sgangherata“, completamente diversa da quella applicata nelle aree del terremoto del Centro Italia.

“Nel 2019 – ha aggiunto – è stata dichiarata la fine dello stato d’emergenza e ciò ha complicato la situazione per Ischia”.

Ora “serve semplificare, i rapporti con le sovrintendenze sono complicati e ci sono tempi biblici, serve supportare i comuni, gli uffici tecnici e strutture che sono state svuotate”.

“Gli interventi di assetto di un territorio fragile come quello italiano – ha spiegato – comportano alcuni presupposti: politiche di medio lungo periodo, non a 24 ore come avviene da sempre in Italia, stanziamenti imponenti e ultradecennali, apparati pubblici che funzionano e non inesistenti e ridotti a zero”.

Fonte foto: ANSA