Follie per i Coldplay in Italia: biglietti introvabili e bagarinaggio selvaggio
In vista del tour italiano della band inglese, montano le polemiche per le code infinite e per il solito problema legato alle rivendite illegali
Sale la febbre per il tour italiano dei Coldplay, che con la recente aggiunta di una serata il 29 giugno terranno ben sei concerti nello Stivale.
I concerti italiani dei Coldplay
La band inglese darà il via alle serate italiane con la tappa allo stadio Maradona di Napoli, il 21 e 22 giugno del prossimo anno.
In seguito i fan potranno ascoltarli allo stadio Meazza in San Siro, a Milano, il 25, 26 e 28 giugno 2023. A queste date si è recentemente aggiunta quella del 29 dello stesso mese.
Lo Stadio Meazza di San Siro, Milano
Proprio nello stadio milanese i Coldplay avevano tenuto il loro ultimo concerto italiano, nel 2017.
La disperata ricerca di biglietti
Un evento talmente sentito dai fan che i siti per acquistare i biglietti sono stati letteralmente presi d’assalto, con persone collegate già ore prima che si aprissero le prevendite.
I prezzi vanno da un minimo di 57,5€ a un massimo di 172,5€ (il primo settore numerato), ma anche volendo spendere cifre simili non è per nulla facile riuscire a completare l’acquisto.
I problemi sono molteplici. Dai crash dei siti, che non riescono a gestire tale mole di traffico, ai soliti bagarini che sono pronti a investire migliaia di euro per fare incetta di biglietti.
La polemica contro i bagarini
Anche i siti di secondary ticketing, che mettono vincoli ai possibili rincari, hanno non pochi problemi nel gestire le richieste.
Così è un fiorire, su tutti i social, di annunci di rivendita di biglietti che arrivano a cifre folli, a volte superando i 600€.
E come al solito, nonostante l’enorme mole di lamentele, segnalazioni alle autorità e litigi social, basta una persona disposta a spendere cifre simili per legittimare l’illegittimo e vanificare ogni movimento di protesta.
Purtroppo fin troppo spesso la responsabilità di denunciare e segnalare ricade sui cittadini. E nonostante quello del bagarinaggio sia un problema presente da tempo, non è stato ancora risolto.
I tentativi ci sono stati, ma in assenza di una precisa volontà politica che limiti il più possibile l’acquisto multiplo e la rivendita selvaggia, chi continuerà a rimetterci saranno sempre i fan.
Che continueranno a riversare la loro rabbia sui social per segnalare episodi spiacevoli, come quelli avvenuti in queste ore.