Foggia, picchiato dal branco per aver difeso l'amico da offese omofobe
Un 20enne è stato preso a calci e pugni dopo aver preso le difese di un coetaneo aggredito con insulti omofobi
Un 20enne di origini colombiane è stato preso picchiato da un gruppo di ragazzi, a Foggia, dopo aver difeso un coetaneo da insulti omofobi. Il giovane ha riportato alcune ferite al volto dalle quali guarirà in pochi giorni grazie alle cure ricevute. Lo riporta Repubblica.
L’aggressione è avvenuta tra sabato e domenica in piazza Mercato, luogo di ritrovo della movida per centinaia di giovani foggiani. Il 20enne si trovava insieme a un’amica 19enne quando ha notato un altro ragazzo che veniva insultato da un gruppo di coetanei con offese omofobe. Il colombiano avrebbe quindi deciso di intervenire a sua difesa, subendo però la reazione del branco che ha cominciato a prenderlo a calci e pugni. Tramite l’analisi dei filmati registrati dalle telecamere della zona gli agenti delle Volanti stanno cercando di ricostruire l’accaduto.
I due amici sono riusciti a scappare dalle botte, rifugiandosi in un vicolo per contattare la polizia. Durante la fuga la diciannovenne avrebbe perso anche lo zaino con dentro soldi e documenti, ritrovato poi svuotato a poca distanza dal luogo della rissa.
L’assessora al Welfare della Regione, Rosa Barone, ha ringraziato pubblicamente sui social i due ragazzi, lanciando una ferma condanna: “Nella mia città troppo spesso la violenza diventa l’unico linguaggio possibile e una serata diventa teatro di liti e botte. Non è un problema di età o di pelle, ma di mancanza della cultura del prossimo, la cultura dell’includere, del rispetto. C’è da lavorare per invertire la rotta e non permettendo che diventi un aspetto normale del nostro vivere. Bisogna fare quadrato, rete e non perdere più tempo”.
L’associazione foggiana Arcigay ‘Le Bigotte’ ha denunciato duramente l’episodio con un post su Facebook: “Mentre a Brindisi, in occasione del Puglia Pride, sfilavano centinaia di persone in difesa dei diritti Lgbtq+, noi ci troviamo ancora una volta a dover ribadire la vergogna che proviamo per le nostre istituzioni, che non sono state in grado di garantire alla nostra comunità una legge che la protegga da simili violenze”.