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Covid, focolaio nei macelli a Mantova: la strategia per fermarlo

Come Ats e istituzioni stanno fermando il focolaio nei macelli di Mantova, che rischia di raggiungere le dimensioni di quelli tedeschi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sono saliti a 70 i contagi da coronavirus nei cinque macelli e salumifici della provincia di Mantova. Il nuovo focolaio, come riferito da fonti dell’Ats Val Padana all’Agi, risulta essere fonte di grande preoccupazione in Lombardia. In seguito ai tamponi a tappeto, sono risultati positivi 54 lavoratori che vivono in provincia di Mantova, 4 in provincia di Cremona e 12 in Emilia Romagna. Altri 200 sono stati messi in quarantena precauzionale.

I lavoratori sono italiani, indiani, ghanesi e, in misura minore, provenienti dall’Est Europa. Solo uno è ricoverato in condizioni non gravi, gli altri sono quasi tutto asintomatici o con sintomi lievi. In quattro impianti l’attività è stata sospesa, nonostante dai controlli effettuati dall’Ats non siano emerse irregolarità.

“L’Ats sta facendo un lavoro certosino e scrupoloso su tutto il territorio viadanese. È importante che vengano fatti i tamponi nelle aziende del settore macellazione, perché la lavorazione della carne comporta avere delle temperature molto più basse rispetto ad altre situazioni produttive, dove probabilmente il coronavirus trova una situazione più fertile”, ha spiegato Marco Volta, della Federazione lavoratori agroindustria Cgil, ad Agi.

“In questo caso, da quello che abbiamo appurato, il focolaio non è partito all’interno, dai lavoratori dipendenti, ma da quelli che sono in appalto attraverso le cooperative che svolgono le seconde lavorazioni. Sono stati fatti circa mille tamponi, e altri ne saranno eseguiti per evitare che si ripetano casi come in Germania. Nelle strutture ci sono dei comitati Covid e le normative sono rispettate, a quanto ci risulta”, ha concluso il sindacalista.

Il modo in cui si è acceso il focolaio nei macelli di Mantova ha ricordato da vicino quanto avvenuto in Germania, dove i positivi al coronavirus all’interno della filiera della carne hanno raggiunto numeri impressionanti.

“La strategia si esplica su più fronti, a cominciare dall’inchiesta epidemiologica: identificazione e isolamento tempestivo dei soggetti positivi, rintracciamento, isolamento e test con tampone dei loro contatti stretti. Questa attività è fondamentale in quanto finalizzata all’identificazione e neutralizzazione di fonti e meccanismi di trasmissione dell’infezione”, hanno riferito all’Agi fonti dell’Ats.

“Poi si mantiene una stretta collaborazione con i medici competenti per i contesti lavorativi e quelli di famiglia. Terzo punto, è l’estensione a tappeto dell’esecuzione di test con tampone nasofaringeo a tutto il contesto lavorativo, dagli stabilimenti di produzione alle società di servizi e a quello comunitario di riferimento di casi e contatti stretti identificati”, hanno spiegato ancora.

Inoltre, hanno concluso dall’azienda sanitaria, “importante è la verifica sul campo da parte nostra della corretta applicazione delle misure di prevenzione e dei protocolli anti Covid-19. Infine, il canale di comunicazione tra Ats e sindaci e forze dell’ordine, a supporto dell’azione di controllo sul territorio in merito al rispetto della prescrizione dell’isolamento domiciliare“.

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