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Fisco, in arrivo cartelle esattoriali arretrate: quando e per chi

Il fisco italiano, oltre agli atti relativi al 2022, sta notificando gli atti del 2020 e del 2021 che erano stati bloccati per l’emergenza Covid

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il fisco sta notificando gli atti relativi al 2020 e al 2021 bloccati per l’emergenza Covid-19, oltre a quelli del 2022. Si tratta di atti di accertamento fiscale e di cartelle esattoriali che non erano stati inviati a causa della pandemia, anche per venire incontro alle famiglie in difficoltà economica, come spiegato da ‘laleggepertutti.it’.

Quanti atti sono stati notificati

Negli ultimi mesi sono stati notificati 20 milioni tra atti e cartelle, 15 milioni della Riscossione e 5 milioni delle Entrate.

A fine anno, le notifiche dovrebbero essere circa 50 milioni.

Fisco, in arrivo cartelle esattoriali arretrate: quando e per chiFonte foto: ANSA
A fornire la conta dei numeri è stato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Ipotesi condono

La ripresa della normale attività da parte dell’Agenzia delle Entrate giunge in un momento in cui gli italiani stanno già affrontando il problema relativo al caro bollette. Secondo quanto riporta l’agenzia ‘Adnkronos’ c’è chi al Governo starebbe valutando una nuova pace fiscale per condonare almeno i piccoli debiti. In alternativa, potrebbero essere approvate nuove condizioni per garantire la rateizzazione dei debiti pregressi.

Fisco: le dichiarazioni di Ernesto Maria Ruffini

Sulla dichiarazione per gli aiuti Covid, Ernesto Maria Ruffini ha dichiarato: “Il termine del 30 giugno è stato stabilito insieme con l’Unione europea per consentire di completare entro dicembre la compilazione del Registro nazionale degli aiuti. Dobbiamo incrociare i dati in nostro possesso e quelli inviati dai contribuenti ed evitare errori a danno di imprese e partite Iva. Uno spostamento del termine del 30 giugno dovrebbe essere abbinato con lo slittamento della scadenza del 31 dicembre e occorre l’accordo con l’Unione europea”.

Ancora Ruffini: “Contro l’evasione, che si mantiene alta nonostante qualche segnale di riduzione, non basta la capacità di accertamento, ma occorre anche la capacità di riscossione”.

Lo stesso Ernesto Maria Ruffini ha riferito che sono 19 milioni le persone raggiunte almeno da una cartella esattoriale. Poi ha spiegato perché non conviene mandare in carcere gli evasori fiscali: “La pena detentiva per chi non paga le tasse non mi ha mai convinto. Preferisco mettere in carcere l’evasore così poi fallisce l’attività o farlo lavorare finché non ripaga la collettività?”

E ha aggiunto: “Il mio sistema ideale è quello in cui i cittadini sanno che chi non paga viene intercettato e l’azione viene punita facendoli pagare. Chi è poi così autolesionista da evadere?””.

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Agenzia delle Entrate Fonte foto: ANSA
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