Filippo Turetta e il commento di Gramellini sul padre Nicola: "Ha sbagliato, ma voleva suo figlio in vita"
Massimo Gramellini interviene sul caso delle parole pronunciate dal padre di Filippo Turetta durante un colloquio col figlio in carcere
Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere la vicenda delle parole del padre di Filippo Turetta intercettate durante il colloquio in carcere col figlio, arrestato per il femminicidio di Giulia Cecchettin, e finite sui giornali. Travolto da un’ondata di indignazione, il padre Nicola Turetta ha dovuto scusarsi e spiegare quanto detto. Ne ha parlato anche il giornalista Massimo Gramellini.
- Le parole di Nicola Turetta al figlio Filippo Turetta
- Massimo Gramellini interviene sulle parole del padre Nicola
- Gramellini: "Voleva che il figlio rimanesse in vita"
Le parole di Nicola Turetta al figlio Filippo Turetta
“Ho detto tutte quelle fesserie. Ma non le pensavo assolutamente”, ha detto Nicola Turetta dopo la pubblicazione dell’intercettazione in carcere.
Colloquio che risale al 3 dicembre scorso, quando Filippo Turetta ha incontrato per la prima volta i genitori dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, la fuga in Germania e l’arresto.
Il padre di Filippo Turetta, Nicola
“Non sapevo come affrontare mio figlio. Ci avevano riferito che Filippo aveva tentato di togliersi la vita“, ha spiegato Turetta. “Da genitore ho cercato di tenerlo in vita affinché scontasse la sua pena. Erano frasi senza senso, un disperato tentativo di un padre di evitare il suicidio del figlio. Chi non lo avrebbe fatto?”.
Massimo Gramellini interviene sulle parole del padre Nicola
Sulla vicenda è intervenuto Massimo Gramellini che nella sua rubrica Il Caffè sul Corriere della Sera prende le difese del padre di Filippo Turetta.
“Invidio le sicurezze dei tanti che negli ultimi giorni hanno messo in croce Nicola Turetta”, esordisce il giornalista.
Gramellini spiega che quelle parole sul femminicidio, estratte dal contesto in cui furono pronunciate, sembrano molto gravi, ma che bisogna anche cercare di mettersi nei (difficili) panni di un padre che vede per la prima volta un figlio, reo confesso di omicidio, e che teme che questi possa togliersi la vita.
Gramellini: “Voleva che il figlio rimanesse in vita”
“Il signor Turetta ha sbagliato – scrive Gramellini – certo, ma è comodo discettarne dalla tastiera di un computer”. In quel frangente, la priorità assoluta di Nicola Turetta era che il figlio rimanesse in vita.
“È il primo comandamento di qualsiasi educazione sentimentale, quello che viene spesso citato dopo un femminicidio: amare una persona significa anzitutto desiderare che rimanga in vita. Anche se ti ha deluso o ferito. Persino se ha ucciso qualcuno”, conclude Gramellini.