Filippo Mosca dopo Ilaria Salis e Chico Forti: in carcere in Romania, l'appello della madre. Cosa rischia
Un nuovo caso di italiano in carcere all’estero dopo Ilaria Salis e Chico Forti: è Filippo Mosca, arrestato in Romania e già condannato in primo grado
Spunta un nuovo caso che riguarda cittadini italiani in carcere all’estero: dopo Ilaria Salis e Chico Forti, un’inchiesta de Le Iene si è occupata di Filippo Mosca, un 29enne siciliano arrestato in Romania e già condannato in primo grado a otto anni di reclusione insieme ad altre due persone.
- Filippo Mosca, condannato al carcere in Romania
- La versione di Filippo Mosca
- L’arresto e le condizioni in carcere
Filippo Mosca, condannato al carcere in Romania
Otto anni e tre mesi di reclusione: è questa la condanna in primo grado inflitta dal tribunale di Costanza, in Romania, a Filippo Mosca, Luca Cammalleri e a una loro conoscente, considerati colpevoli di traffico internazionale di stupefacenti ad alto rischio.
Il caso è stato trattato dal programma televisivo Le Iene, e l’inchiesta della giornalista Roberta Rei verrà trasmessa nella puntata che andrà in onda domani sera, martedì 5 febbraio, durante la puntata che inizierà alle 21:20 su Italia 1.
Dopo Ilaria Salis e Chico Forti, un nuovo caso di cittadino italiano in carcere all’estero finisce sotto i riflettori: si tratta di Filippo Mosca, 29enne arrestato e condannato in Romania
I tre condannati sono attualmente rinchiusi nel carcere di Porta Alba, a Costanza. Durante il servizio saranno presenti anche le testimonianze del 29enne Filippo Mosca, dei suoi genitori Ornella Matraxia e Gaetano Mosca e della fidanzata Claudia Crimi.
La versione di Filippo Mosca
“Se avessi fatto qualcosa almeno potrei rassegnarmi a scontare gli effetti dei miei errori. Invece provo solo rabbia: perché sono innocente e sono qua dentro da quasi un anno”. Sono queste alcune delle parole pronunciate da Filippo Mosca, riportate dalla madre.
Il ragazzo, originario di Caltanissetta, è stato condannato in seguito a un arresto avvenuto il 5 maggio 2023 a Navodari, paese a nord di Costanza nel quale Filippo, la sua fidanzata Claudia e Luca avevano affittato una camera di albergo per partecipare a un festival di musica elettronica.
Il giorno del rientro in Italia però, in albergo giunge un pacco intestato alla ragazza poi condannata insieme ai due italiani, che non alloggiava però presso la struttura. Insospettito, il portiere ha aperto l’involucro, spedito dalla Spagna, per poi chiamare le forze dell’ordine.
L’arresto e le condizioni in carcere
Il pacco conteneva 22,35 grammi di ketamina, 18,10 grammi di mdma, 48,63 grammi di hashish e 57,58 grammi di “cocaina rosa”, sostanze che secondo il giudice i tre condannati avrebbero poi dovuto spacciare durante il festival, ma che sono però arrivate in ritardo.
La ragazza intestataria della spedizione, una volta arrestata, ha subito ammesso la propria unica responsabilità, senza però convincere i giudici i quali, dopo aver ascoltato alcune intercettazioni (illegali secondo il legale di Mosca), si sono convinti che voglia solo coprire i suoi complici.
La storia è stata resa nota da Ornella Matraxia, la madre di Filippo, che denuncia anche le condizioni di detenzione del ragazzo: 4 persone in cella, topi, aggressioni, cibo immangiabile e nessuna attività ricreativa. La donna ha anche chiarito che, se la condanna dovesse venire confermata, “almeno possiamo chiedere il trasferimento in un carcere italiano”.
“Ma non voglio pensarci: mio figlio è innocente” conclude poi la madre di Filippo. Il giovane si trova quindi in una storia complicata, sulla quale però si stanno ora finalmente accendendo i riflettori.