Fidanzati uccisi, "particolari agghiaccianti": parla la testimone
Il drammatico racconto della testimone sull'omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta a Lecce
Emergono nuovi dettagli sul duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta a Lecce, per il quale è stato arrestato nelle scorse ore il 21enne Antonio De Marco. L’assassinio di De Santis e Manta è “avvenuto in poco meno di dieci minuti“, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare riportata dall”Agi’, che fa riferimento a “particolari agghiaccianti“.
L”Agi’, a tal proposito, riporta il racconto di una testimone, che ha osservato la scena dallo spioncino della propria porta d’ingresso dopo aver sentito delle urla.
Queste le sue parole: “Notavo una figura che si trascinava sulle scale, non capivo chi potesse essere. In tale frangente notavo una persona che si avvicinava e lo colpiva più volte e sentivo la persona per terra che implorava il soggetto che lo stava colpendo dicendogli più volte ‘Basta, basta, basta!‘”.
Ancora la testimone: “Subito dopo, sempre dallo spioncino, ho notato questa figura, con passo normale e apparentemente tranquillo, che scendeva le scale. Lo stesso indossava una felpa nera. Presumo che tenesse il cappuccio poiché ho visto l’intera figura scura. Aveva uno zainetto sulle spalle di colore giallo con degli inserti grigio/argento. Poteva essere alto circa 1,75 metri, di corporatura normale anche se ho notato che aveva delle spalle larghe”.
Sempre dall’ordinanza, riferisce l”Agi’, è emerso che Daniele De Santis “dopo essere stato ferito” ha tentato “invano di chiamare aiuto mediante il telefono”.
De Santis, hanno spiegato i magistrati, non è però riuscito “a sbloccare il dispositivo e, nello stringere in mano lo smartphone” ha schiacciato “involontariamente” dei pulsanti, inviando così al dispositivo stesso uno screenshot dello schermo bloccato.
Antonio De Marco, secondo gli investigatori, avrebbe progettato di immobilizzare i due fidanzati per seviziarli. È stato il procuratore della Repubblica di Lecce Leonardo Leone De Castris a fare cenno a delle fascette stringitubo ritrovate in casa.
Omicidio De Santis, parla il ragazzo che per primo chiamò il 112
L”Adnkronos’ riporta, invece, il racconto di Luigi, il primo ragazzo che la sera del duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta chiamò il 112.
Queste le sue parole: “Quella sera ero in giro con il cane, c’era un silenzio assoluto, intorno alle otto e mezza c’era pochissima gente. All’improvviso ho sentito l’urlo più forte che abbia sentito in vita mia. Un urlo di terrore, quello di una donna, accompagnato poi da pianti, rumori di vetri infranti“.
Ancora Luigi: “Ho visto una figura allontanarsi a 20 metri da me, la strada lì è buia e non potevo avere un’idea precisa di come fosse fatto. Camminava solo un po’ più veloce del normale, non mi sembrava particolarmente allarmato, anzi. Sicuramente non aveva l’aria di un fuggitivo”.
Il testimone ha poi aggiunto: “Quando è passato sotto un lampione ho visto un luccichio, era il coltello che impugnava e che ho notato nonostante fossi distante”.