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Festival di Sanremo a rischio per la Rai, la reazione del Comune: ma per l'ex patron l'asta è una bufala

Il Festival potrebbe non essere più esclusiva della Rai: il Comune di Sanremo prepara il ricorso, l'ex patron Aragozzini parla di bufala

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Il Festival di Sanremo potrebbe non essere più esclusiva della Rai a partire dal 2026. La sentenza del Tar della Liguria ha stabilito che l’affidamento diretto dell’organizzazione della manifestazione all’emittente pubblica è illegittimo, imponendo l’obbligo di una gara pubblica per scegliere chi lo gestirà in futuro. Una decisione che ha scatenato reazioni contrastanti: da un lato il Comune di Sanremo, che valuta un ricorso ma si prepara ad adeguarsi, e dall’altro Adriano Aragozzini, ex patron della kermesse, che ha definito la possibilità di un’asta aperta una “bufala”.

Festival di Sanremo a rischio per la Rai

La sentenza del Tar nasce da un ricorso dell’associazione JE, che contestava l’assegnazione diretta del festival alla Rai senza una procedura competitiva.

Il Comune di Sanremo, proprietario del marchio “Festival della Canzone Italiana”, si trova ora a dover rispettare questa decisione, pur valutando un ricorso.

Festival di Sanremo RaiFonte foto: ANSA

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Durante un vertice con il suo staff e i consulenti legali, il sindaco Alessandro Mager ha sottolineato che, nonostante l’obbligo di gara pubblica, il legame storico con la Rai rimane forte.

“È una sentenza che impone cambiamenti, ma la titolarità del marchio da parte del Comune resta un punto fermo”, ha dichiarato il primo cittadino all’Ansa.

Aragozzini: “Una bufala”

Per Adriano Aragozzini, patron del festival dal 1989 al 1991, non c’è alcun reale rischio che la Rai perda il controllo dell’evento. Secondo quanto dichiarato all’Adnkronos, la Rai rimarrebbe l’unica azienda in grado di gestire il festival, grazie ai suoi mezzi economici, tecnici e alla sua esperienza pluridecennale.

Aragozzini ritiene che, anche in caso di gara pubblica, il Comune di Sanremo finirebbe comunque per scegliere l’emittente pubblica.

“È una questione di competenza e capacità organizzativa: nessun altro potrebbe replicare il successo della Rai”, ha affermato, ridimensionando i timori legati alla sentenza.

La proposta di Vacchino

A margine della polemica, lo storico proprietario del teatro Ariston, Walter Vacchino, ha avanzato un’idea alternativa: trasformare il rapporto tra il Comune di Sanremo e la Rai in una partnership societaria.

Intervistato dall’Adnkronos, Vacchino ha suggerito che, dopo 75 anni di collaborazione, sarebbe opportuno creare una società congiunta per la gestione del Festival. Questo sodalizio storico merita una forma più strutturata e duratura, ha dichiarato.

L’idea punta a consolidare la posizione della Rai come organizzatrice del festival, superando le attuali incertezze e garantendo una gestione più trasparente e condivisa.

festival-di-sanremo-rai Fonte foto: ANSA / IPA / iStock
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