Ferrara, donna di 62 anni morta in casa per avvelenamento: la figlia 38enne fermata per omicidio
Una donna di 62 anni è stata trovata morta in un appartamento a Ferrara. La figlia 38enne è stata fermata per omicidio dopo l'interrogatorio
È stata fermato con l’accusa di omicidio volontario la figlia 38enne di Sonia Diolaiti, la pensionata di di 62 anni trovata morta a Ferrara. Il corpo della donna è stato trovato nella notte tra il 29 e il 30 luglio in via Ortigara, dove l’anziana abitava. Secondo i primi riscontri la donna sarebbe morta per avvelenamento. I vigili del fuoco hanno aperto la porta della casa permettendo ai carabinieri di entrare.
Donna trovata morta a Ferrara, sarebbe stata avvelenata
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la 62enne è stata trovata senza vita nel corridoio del suo appartamento, seduta. Da quanto si è appreso la donna sarebbe deceduta per avvelenamento, ma serviranno l’autopsia e gli esami tossicologici a stabilire con certezza la causa della morte.
Dai primi accertamenti il decesso risalirebbe ad alcuni giorni fa. A lanciare l’allarme sono stati alcuni conoscenti della vittima, che da qualche giorno non avevano più sue notizie.
A quel punto è scattato l’intervento delle forze dell’ordine. Sono stati i vigili del fuoco a forzare la porta dell’appartamento di via Ortigara. Una volta entrati gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della pensionata.
Donna morta a Ferrara, si indaga per omicidio
Le indagini sul caso sono condotte dalla pm della Procura di Ferrara Lisa Busato. Sonia Diolaiti era la vedova del professor Stefano Corcione, medico primario di radiologia molto noto in città, deceduto alcuni anni fa.
Secondo le testimonianze dei vicini della vittima, tra madre e figlia c’erano frequenti litigi. Non si conoscono però i motivi delle loro discussioni.
I carabinieri sul luogo del delitto
Donna morta a Ferrara, fermata la figlia
Portata in caserma per essere ascoltata, la figlia di 38 anni della vittima, Sara Corcione, è stata sottoposta a fermo al termine dell’interrogatorio davanti alla pm e ai carabinieri. L’accusa è omicidio volontario.
Secondo quanto emerso, la donna nel corso dell’interrogatorio avrebbe fatto ammissioni sulla sua responsabilità nella morte della madre. La 38enne nel pomeriggio è stata trasferita al carcere femminile di Bologna.
“Noi ci siamo messi a disposizione fin da subito degli inquirenti, rispondendo a tutte le domande e non nascondendo nulla. È emersa una situazione di disagio psicologico, che necessiterà di ulteriori approfondimenti clinici”, ha dichiarato all’Ansa l’avvocato Gianni Ricciuti, difensore della 38enne.