Fermato un uomo per l'omicidio di Marco Gianni a Sabaudia: l'ex della compagna incastrato dalle telecamere
Nella serata dell'omicidio di Marco Gianni è stato fermato l'ex compagno della vittima, sospettato di aver ucciso il 31enne di Sabaudia nel suo vivaio
C’è un sospettato per l’omicidio di Marco Gianni, il 31enne ammazzato con due colpi di arma da fuoco nel pomeriggio del 13 aprile all’interno del suo vivaio, a Sabaudia. Si tratta dell’ex partner della compagna della vittima che, nella serata dell’omicidio, è stato fermato dai carabinieri di Latina. Gli agenti sarebbero risaliti all’uomo attraverso i filmati delle telecamere di videosorveglianza, ascoltando alcuni testimoni e grazie agli accertamenti tecnico scientifici svolti.
- Marco Gianni ucciso con due colpi di arma da fuoco nel suo vivaio
- Le indagini sull'omicidio di Sabaudia
- L'ipotesi del movente passionale
Marco Gianni ucciso con due colpi di arma da fuoco nel suo vivaio
I carabinieri del Nucleo investigativo di Latina avrebbero ritrovato un fucile a canne mozze nell’automobile del 33enne fermato per l’omicidio di Marco Gianni.
Potrebbe trattarsi dell’arma utilizzata per sparare all’imprenditore 31enne di Sabaudia, in provincia di Latina. La vittima gestiva un vivaio nella zona industriale di Sabaudia, più precisamente a Borgo San Donato.
Borgo San Donato, la zona industriale di Sabaudia dove si trova il vivaio in cui è stato ucciso Marco Gianni
È nel vivaio che, nel tardo pomeriggio del 13 aprile, i carabinieri hanno ritrovato il corpo senza vita di Marco Gianni. L’uomo è stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco.
Ad allertare le forze dell’ordine sarebbe stato un uomo che avrebbe sentito il rumore degli spari. Ma all’arrivo degli agenti e dei soccorsi sanitari non c’era più nulla da fare per il giovane floricoltore.
Le indagini sull’omicidio di Sabaudia
La svolta nelle indagini è arrivata nella serata stessa dell’omicidio. È stato convalidato nella notte tra il 13 e il 14 aprile, infatti, il provvedimento di fermo nei confronti del 33enne su cui si adesso si indaga per la morte del giovane imprenditore di Sabaudia.
Le testimonianze raccolte, i rilievi eseguiti e soprattutto le immagini di videosorveglianza avrebbero permesso agli agenti di individuare il presunto responsabile della morte di Marco Gianni: al 33enne sarebbero contestati i reati di omicidio aggravato e alterazione di arma comune da sparo.
I carabinieri, infatti, hanno fatto sapere che per uccidere l’uomo sarebbe stata utilizzata un’arma modificata. Gli investigatori suppongono che possa trattarsi del fucile a canne mozze rinvenuto nell’auto del 33enne.
L’ipotesi del movente passionale
L’uomo, che dopo essere stato fermato si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere, è originario di Pontina. Il 33enne, inoltre, sarebbe l’ex partner della compagna della vittima da cui Marco Gianni aveva avuto due figli.
Ecco perché gli inquirenti non escludono il movente passionale dietro il gesto. È possibile, infatti, che il 33enne di Pontina non avesse digerito la fine della sua relazione e l’inizio di una nuova storia da parte della sua ex.
Una tragedia che riporta alla mente quella consumata un anno prima quando, proprio a Sabaudia, era stato fermato l’ex fidanzato di una donna uccisa a coltellate nel centro storico di Frosinone.