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Femminicidio punito con l'ergastolo nella bozza del ddl sulla violenza contro le donne: la spinta di Meloni

La bozza del ddl sul femminicidio prevede l’ergastolo e pene più severe per reati di violenza contro le donne, con maggiori tutele per le vittime

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Il Consiglio dei ministri esamina la bozza del ddl che introduce il reato autonomo di femminicidio, con una pena fino all’ergastolo per chi uccide una donna per odio di genere o per impedirne la libertà. Il testo prevede anche l’inasprimento delle pene per stalking, violenza domestica e sessuale. La misura punta a rafforzare la tutela delle donne e a dare un segnale forte alla vigilia dell’8 marzo.

Il femminicidio diventa reato autonomo: cosa cambia

Ad oggi, l’omicidio di una donna è punito con aggravanti se avviene in ambito familiare o affettivo.

Come riporta Ansa, la nuova legge invece definisce il femminicidio come un reato specifico, da considerare come prima ipotesi investigativa in caso di omicidio di una donna.

bozza ddl parlamentoFonte foto: ANSA

Se approvato in Consiglio dei ministri, il ddl sulla violenza contro le donne dovrà poi passare all’esame del Parlamento

Chi uccide una donna per motivi legati al genere, per reprimerne diritti o libertà, rischia l’ergastolo. In altri casi, la pena minima prevista è 21 anni di reclusione.

Cosa prevede la bozza del ddl

Oltre alla creazione del reato autonomo, il ddl introduce nuove misure per rafforzare la tutela delle vittime. Tra le principali novità:

  • Aggravanti per reati di maltrattamenti, stalking, violenza sessuale e lesioni quando motivati da odio di genere.
  • Obbligo per il pubblico ministero di ascoltare la vittima, su sua richiesta, senza delegare la polizia giudiziaria.
  • Diritto della vittima a essere informata sulle richieste di patteggiamento dell’imputato e sulle fasi del procedimento.
  • Maggiore protezione nei casi di divieto di avvicinamento, con possibilità di aumentare la distanza minima oltre i 500 metri previsti dalla legge attuale.

Il percorso della legge e l’ergastolo

La premier Giorgia Meloni ha sostenuto con forza l’approvazione del disegno di legge, lavorando con il Ministero della Giustizia e quello per le Pari Opportunità.

L’obiettivo è fare del provvedimento il primo passo verso un Testo Unico sulla violenza di genere, che riunisca e rafforzi le norme già esistenti.

Se approvato in Consiglio dei ministri, il ddl dovrà poi passare all’esame del Parlamento, dove potrebbe subire modifiche prima dell’approvazione definitiva. Il governo punta a farlo diventare legge il prima possibile, come risposta a un fenomeno che nel 2024 ha visto 113 donne uccise in Italia, di cui 99 in ambito familiare o affettivo.

Il dibattito politico e sociale sulla misura è già acceso: se da un lato c’è chi la considera un passo necessario per rafforzare la lotta alla violenza sulle donne, dall’altro emergono dubbi sull’efficacia dell’ergastolo come deterrente.

femminicidio-ergastolo-bozza-ddl-violenza Fonte foto: IPA / iStock
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