Femminicidio oggi a Santo Stefano: uccide la moglie malata a Casalbordino gettandola nel fiume Osento
Il terribile femminicidio si è consumato nel pomeriggio del 26 dicembre, con un marito che ha deciso di porre la parola fine alla vita della moglie
Santo Stefano di terrore a Casalbordino, centro di 6 mila abitanti in provincia di Chieti, in Abruzzo. Un uomo di 74 anni ha ucciso la moglie di 72 anni dopo un litigio particolarmente violento, per poi gettare il cadavere da un ponte nel fiume Osento, che delimita il territorio cittadino, nei pressi della strada provinciale 216 che conduce ad Atessa.
Uccide la moglie malata gettandola nel fiume Osento: inutili i soccorsi
Un’ambulanza del 118 ha subito cercare di prestare soccorso alla donna, ma era già deceduta, dopo il volo di circa venti metri di altezza dal cavalcavia. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe morta in acqua, forse per annegamento.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri della Compagnia di Ortona e di Casalbordino, oltre al medico legale, che indagano per questo ennesimo femminicidio delle feste. Il fascicolo è stato aperto dal pm di Vasto, Michele Pecoraro.
Uccide la moglie gettandola nel fiume: il movente è la malattia di lei
Il 74enne di Casalbordino, subito dopo aver scaraventato la moglie nel fiume, si è costituito in caserma, spiegando i motivi per i quali avrebbe compiuto l’incredibile gesto.
Secondo quanto si apprende da fonti locali, alla base del terribile uxoricidio ci sarebbe la difficoltà nell’accettare e gestire la malattia della moglie, che da tempo soffriva di Alzheimer, o di una forma di demenza simile.
Foto di repertorio di auto dei Carabinieri.
Uccide la moglie malata: l’altro femminicidio di Natale in provincia di Terni
È un caso che ricorda da vicino quello avvenuto la notte tra il 24 e il 25 dicembre, ad Amelia, in provincia di Terni, quando un 80enne ha ucciso la moglie malata con due colpi di pistola.
L’uomo si è dichiarato colpevole davanti agli inquirenti, dicendo di aver compiuto il gesto “serenamente e con grande dignità”. Il delitto, secondo quanto dichiarato dal procuratore Alberto Liguori e riportato dalla stampa, sarebbe stato un “gesto di disperazione, di amore, per quanto appare un ossimoro”.
In quel caso il delitto si è consumato davanti a un figlio della coppia, che si trovava in casa con i due anziani insieme alla fidanzata e alla badante dei genitori. Un tremenda vicenda natalizia, che fa riflettere sulle difficoltà di accettare la malattia di un partner e sulla mancaza di supporto psicologico strutturale tra le persone che soffrono.