Femminicidi causati da "donne aggressive": social contro Palombelli
La conduttrice Mediaset ha ipotizzato in diretta che i femminicidi siano causati da donne dal comportamento "esasperante e aggressivo": bufera social
Barbara Palombelli, conduttrice di Forum su Rete 4, ha commentato la recente ondata di femminicidi, 7 nell’ultima settimana, con delle parole che hanno scatenato l’indignazione di vari politici e di diversi utenti sui social. Cosa ha detto la giornalista.
Femminicidi causati da “donne aggressive”: cosa ha detto Barbara Palombelli
Durante la diretta di Forum, in onda su Rete 4, Barba Palombelli ha dichiarato: “Negli ultimi sette giorni ci sono state sette donne uccise presumibilmente da sette uomini. A volte è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c’è stato anche un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte?“.
Questo passaggio è stato fortemente contestato. La giornalista ha poi concluso: “È una domanda che dobbiamo farci per forza, soprattutto in questa sede, in tribunale bisogna esaminare tutte le ipotesi”.
Femminicidi causati da “donne aggressive”: social contro Palombelli
Su Twitter l’hashtag #Palombelli è diventato immediatamente virale, con oltre 4.500 commenti. “7 #femminicidi in 10 giorni. Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce“, scrive il movimento Non una di meno.
Sul tema è intervenuta anche Amnesty International: “Quando i mezzi di comunicazione sostengono che un femminicidio possa essere l’effetto del comportamento delle vittima, siamo nel pieno del victim blaming, che è proprio una delle cause dei femminicidi e della mancanza di sanzioni e leggi adeguate”.
Femminicidi causati da “donne aggressive”: i politici pro e contro la Palombelli
Reazioni indignate sono arrivate anche dalla politica. La senatrice del Partito democratico nonché ex ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha twittato: “Possibile che una giornalista esperta come Palombelli su uno dei principali canali della tv italiana legittimi uno degli stereotipi più pericolosi e cioè che se le donne vengono ammazzate è perché, in un modo o nell’altro, se la sono cercata? Gravissimo, offensivo, diseducativo“.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, Italia Viva. Su Facebook ha scritto: “Chiedere se la violenza contro le donne e l’escalation dei femminicidi possano essere frutto dell’esasperazione provocata dalla donna nei confronti dell’uomo è fuorviante e rischia di essere l’ennesimo vergognoso alibi a un fenomeno gravissimo che, anche a causa di queste giustificazioni, dilaga nel nostro Paese. Per questo dico a Barbara Palombelli, donna e giornalista che stimo e che so essere accorta e sensibile, stiamo attente, noi per prime, a mascherare con alibi di altra natura la violenza di genere, perché i dati ci dicono che 83 donne uccise da un uomo nell’ultimo anno, 7 negli ultimi 10 giorni, non possono e non devono essere derubricati con motivazioni difensive”.
Laura Boldrini, deputata del Pd, in una nota ha dichiarato: “No, non è lecito chiedersi se una donna abbia meritato di morire per mano di un uomo. La causa dei femminicidi è una sola: l’idea di possesso verso le donne che spinge gli uomini alla violenza. Punto e basta. Gravissime le parole di Palombelli, pronunciate per giunta in tv. Ancora una volta, si impone il falso e pericoloso pregiudizio: le donne se la sono cercata. Basta, questa mentalità va sradicata”.
Urania Papatheu, senatrice di Forza Italia, ha invece parlato di “errori da matita blu, imperdonabili, quelli compiuti da Barbara Palombelli. Aspettiamo volentieri la giornalista nella commissione sul femminicidio, così avremo modo di spiegarle come funziona la violenza sulle donne”.
Ma c’è anche chi difende Barbara Palombelli. Lo ha fatto Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia: “Stiamo assistendo a un linciaggio mediatico e social indegno contro Barbara Palombelli. Solo chi è in malafede può ignorare le battaglie della giornalista contro la violenza e in difesa dei diritti delle donne o addirittura pensare che con le sue parole abbia voluto in qualsiasi modo giustificare comportamenti violenti e cruenti. Figuriamoci. Alle volte basta una frase espressa male, equivocata o decontestualizzata per creare un mostro che tale non è e infangare una persona. Questo manicheismo mediatico è un veleno per il dibattito pubblico”.