Caso Fedez, Santoro attacca Conte, Letta e Salvini: le sue parole
Michele Santoro ha attaccato Conte, Letta, Salvini e Meloni intervenendo a 'Non è l'Arena' sul caso Fedez-Rai: le sue parole
Durante il concerto del 1° maggio ha fatto discutere parecchio l’intervento di Fedez, che ha denunciato – anche attraverso i social – un tentativo di censura da parte della Rai. Alla fine lo stesso cantante ha ammesso di essere riuscito a evitarla, ma nel weekend il dibattito sull’indipendenza della Rai si è acceso. Sono intervenuti diversi politici, da Giuseppe Conte a Enrico Letta, che hanno letteralmente ringraziato Fedez. Altri, come Matteo Salvini, hanno invece preso le distanze, soprattutto perché il cantante milanese ha puntato il dito contro diversi esponenti della Lega sul palco del concertone.
Il conduttore tv, Michele Santoro, è intervenuto sul tema durante la trasmissione di Massimo Giletti, ‘Non è l’Arena, attaccando proprio la classe politica. In primis, Giuseppe Conte ed Enrico Letta.
Caso Fedez, Santoro attacca Conte e Letta: le sue parole
Michele Santoro ha ringraziato Fedez, “perché ci ha fatto assaporare di nuovo un profumo che era stato cancellato dalla Rai. Quello della libertà”.
“Ma quando sento dire ‘Grazie Fedez’ da Conte e da Letta – ha aggiunto Santoro – dobbiamo avere il coraggio di dire che questo profumo di libertà, dalla Rai, l’hanno cancellato i loro partiti. Anche Salvini, anche la Meloni“.
Il conduttore, con un passato proprio alla Rai, ha poi sottolineato un altro tema sollevato da Fedez durante il concertone: “Ha chiesto cosa ha fatto la Rai quando i lavoratori dello spettacolo erano in difficoltà. Si è autoridotta come lavoro negli studi e nei format dei programmi, assecondando la pandemia, mentre doveva essere una risposta per i lavoratori dello spettacolo”.
Caso Fedez, Santoro all’attacco di Salvini
Santoro ha poi puntato il dito contro Matteo Salvini. “Penso che Fedez sarebbe la ragione per cui noi pagheremmo volentieri il canone. Io non lo pago volentieri per vedere Salvini nei tg che non solo parla senza contraddittorio, ma con quelle immagini di repertorio che rullano come in nessuna altra tv civile del mondo”.
“E addirittura con politici che parlano senza i giornalisti che fanno le domande. E vogliamo parlare di libertà? Arrivano le telecamere e il politico fa la sua comunicazione. Ma non è il suo profilo Facebook. E come si fa a censurare una domanda – ha chiosato – se non c’è chi fa la domanda?”.