Farmacista Serena Fasan, svolta nel caso: svelate le cause della morte
Serena Fasan, la farmacista morta a Castelfranco Veneto: colta da un malore, scartata ipotesi aggressione
Serena Fasan è deceduta per cause naturali: è quanto emerge dai risultati dell’autopsia, svolta nel pomeriggio di martedì 31 agosto 2021, da Alberto Furlanetto, il medico legale incaricato dal sostituto procuratore Mara De Donà. La donna 37enne, di professione farmacista a Castelfranco Veneto, è stata trovata senza vita mercoledì 25 agosto, nella sua dimora di Ponchini. Ne dà notizia Il Corriere della Sera.
A un certo punto, sul caso, si era fatta strada l‘ipotesi di un’aggressione ai danni della donna per via di alcuni segni presenti sul suo collo. La pista che però si è poi seguita ha condotto su un altro binario. Quei segni sono le probabili tracce di una manovra salvavita tentata quasi sicuramente da una persona poco avvezza alle pratiche mediche.
Si è giunti a tale conclusione dopo l’esame autoptico, che ha analizzato dall’interno la salma per fare luce sui segni sul collo della 37enne: è stato sottolineato che la pressione non ha lasciato tracce o ecchimosi, facendo scartare definitivamente l’ipotesi di morte per aggressione.
Dunque sarebbe stato un malore a stroncare la vita della farmacista. Ne restano da comprendere le cause e la natura. Si avranno risposte più chiare dopo l’esito degli esami sugli organi interni e dei test tossicologici che sono stati effettuati e il cui risultato sarà disponibile non prima di 45 giorni.
Nel frattempo il pm ha deciso di non disporre gli esami del sangue sul cadavere dello zio, Simone Fasan, 55enne di Salvarosa. L’uomo si è tolto la vita la sera stessa in cui è morta la nipote Serena. Si è buttato dagli oltre 100 metri del ‘ponte maledetto’ sul torrente Astega, tra Borso e Cresano del Grappa.
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