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Famiglia della neonata rapita a Cosenza attacca la clinica, l'accusa e la diffida alla struttura

La famiglia della neonata rapita a Cosenza ha deciso di denunciare la clinica dove è accaduto l'episodio: i legali accusano la struttura di negligenza

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Sotto accusa la clinica di Cosenza dove si è consumato il caso della piccola Sofia, la neonata rapita e ritrovata alcune ore dopo: la famiglia ha denunciato la struttura “Sacro Cuore”, imputandole la negligenza nella sorveglianza dei pazienti. Gli avvocati dei coniugi Cavoto hanno presentato una diffida formale contro l’azienda ospedaliera, sottolineando il danno subito dai genitori.

Neonata rapita a Cosenza, la famiglia denuncia

Si prevedono possibili conseguenze legali ora per la clinica di Cosenza dove è stata rapita Sofia, la neonata della famiglia Cavoto, che ha scelto di sporgere denuncia.

I genitori della piccola, ritrovata poche ore dopo dalla polizia, hanno avviato un’azione legale contro la struttura sanitaria dove è avvenuto l’episodio, la clinica “Sacro Cuore”.

neonata rapita cosenza famiglia rosa vespaFonte foto: ANSA

Per il rapimento della neonata a Cosenza, Rosa Vespa è in carcere: libero invece il marito Acqua Moses

Gli avvocati della famiglia, Chiara Penna e Paolo Pisani, accusano la struttura di gravi carenze nella sicurezza dei pazienti, soprattutto dei neonati, e hanno formalizzato una diffida nei confronti dell’azienda “iGreco – Ospedali riuniti S.r.l.”.

Le accuse dei legali della famiglia Cavoto

L’azione legale punta a evidenziare le responsabilità della struttura nella mancata tutela dei pazienti, ponendo l’accento sulle conseguenze subite dalla famiglia.

Nella comunicazione ufficiale, gli avvocati sottolineano come la denuncia sia motivata dal rapimento della bambina e dai danni subiti dalla madre Valeria Chiappetta, dal padre e dall’intero nucleo familiare.

Gli avvocati precisano che potrebbero essere aggiunti nuovi elementi alla querela, da sottoporre all’attenzione del sostituto procuratore della Repubblica, dottor Tridico, responsabile dell’indagine.

L’eventuale integrazione riguarderebbe comportamenti potenzialmente illeciti riconducibili alla clinica, in base ai risultati delle investigazioni difensive ancora in corso, sulle quali mantengono il massimo riserbo.

Il caso della neonata rapita a Cosenza

Rosa Vespa, accusata di sequestro di persona, avrebbe frequentato la clinica per due settimane, entrando almeno due volte al giorno senza destare sospetti tra il personale. La struttura sostiene però che la donna fosse presente solo negli orari di visita, ma sono in corso accertamenti nel merito.

Il marito di Vespa, Acqua Moses, inizialmente arrestato, è stato scarcerato: avrebbe creduto alla falsa gravidanza della moglie. L’8 gennaio, accompagnata dalla madre che è rimasta fuori, Rosa ha inscenato il parto. Per giorni ha tenuto lontani amici e familiari, dicendo che il neonato aveva il Covid.

Sei giorni dopo, il marito ha insistito per vedere il bambino e la moglie gli ha mostrato un neonato scelto a caso. Il 21 gennaio Rosa ha chiesto al marito di prelevarla con il “figlio”, ma ha invece rapito Sofia. La piccola è stata poi salvata poche ore dopo dalla Squadra Mobile.

neonata rapita cosenza famiglia Fonte foto: ANSA
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