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Fabio Cagnazzo arrestato per l'omicidio di Angelo Vassallo dopo 14 anni: chi è il colonnello dei carabinieri

Omicidio di Angelo Vassallo, quattro persone arrestate tra cui il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Arrestate quattro persone giovedì 7 novembre: l’accusa è di concorso nell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica-Acciaroli ammazzato il 5 settembre del 2010. Tra gli uomini finiti in manette ci sono il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, in passato in servizio a Salerno; l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, condannato per traffico di droga; Romolo Ridosso, considerato vicino a un clan omonimo che a base a Scafati; e Giuseppe Cipriano, titolare di una sala cinematografica sempre a Scafati.

Omicidio di Angelo Vassallo, il ruolo di Fabio Cagnazzo

L’inchiesta della Procura di Salerno, guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli e dall’aggiunto Luigi Alberto Cannavale, sull’omicidio del “sindaco pescatore” è quindi giunta a una svolta.

Il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, per anni a capo della compagnia di Castello di Cisterna, è stato protagonista a Napoli e provincia di indagini sui più pericolosi clan di camorra. È stato, poi, promosso nel ruolo di comandante provinciale a Frosinone e da un anno e mezzo risultava tra gli indagati per la morte di Vassallo.

Un momento dei funerali di Angelo Vassallo

Secondo gli inquirenti il movente dell’assassinio si cela nella scoperta, da parte del sindaco ucciso, di un traffico di stupefacenti ricollegabile ad ambienti camorristici e nel quale sarebbero stati coinvolti anche esponenti dell’Arma.

Vassallo sarebbe stato eliminato dopo aver confessato quanto sapeva sulla questione all’ex procuratore capo di Vallo della Lucania, Alfredo Greco. L’omicidio è avvenuto prima che riuscisse a formalizzare la sua denuncia ad un carabiniere di assoluta fiducia dello stesso Greco.

Sempre in base alle accuse, Cagnazzo si sarebbe impegnato in una attività di depistaggio delle indagini organizzata già prima che Vassallo venisse ammazzato.

Le parole del fratello della vittima

“Dopo 14 anni arriva la conclusione di una tragedia che avevamo annunciato da tempo. Ringraziamo il procuratore Giuseppe Borrelli che ha creduto in questa pista. Ora vogliamo sapere chi ha depistato le indagini e perché lo ha fatto”. Così all’Adnkronos Dario Vassallo, fratello di Angelo.

“Dopo 14 anni ci siamo rotti le scatole – ha aggiunto Dario – vogliamo sapere perché sono state depistate le indagini. E c’è un tema importante. Accanto a un omicidio di un sindaco si scombussola tutto il territorio. Di recente il senatore Gianluca Cantalamessa ha presentato un’interrogazione al ministro Piantedosi ed ha chiesto un’ispezione al Comune di Pollica. Oggi, noi come Fondazione Vassallo chiediamo di accelerare questo iter e di mandare finalmente gli ispettori del Ministero presso il comune di Pollica”.

Giuseppe Conte: “Abbiamo dato un contributo diretto”

“Da anni noi del Movimento 5 Stelle siamo impegnati a chiedere verità e giustizia per l’assassinio di Angelo Vassallo, il ‘sindaco pescatore’. Il tempo trascorso, 14 anni, non ci ha fiaccati. Siamo stati a fianco dei suoi fratelli e dei giornalisti – Vincenzo Iurillo del Fatto quotidiano e Giulio Golia delle Iene – che hanno continuato a tenere accesi i riflettori perché le indagini non si fermassero. Abbiamo dato un contributo diretto nella commissione parlamentare Antimafia“. Lo ha scritto sui social il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“I quattro arresti  – ha concluso l’ex premier -appena disposti segnano una svolta. E ispirano un rinnovato senso di fiducia in chi, come noi, è sempre rimasto convinto che questo delitto sia nato dall’amore sconfinato di Vassallo per la sua terra e per i valori calpestati da clan criminali, con la connivenza di ufficiali dello Stato“.

Chi era Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”

Il sindaco venne ucciso con nove colpi di pistola calibro 9, sparati a bruciapelo. Era conosciuto come il “sindaco pescatore” perché prima di essere eletto primo cittadino di Pollica per tre mandati (dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010) era stato proprio un pescatore.

Nel 2010 Vassallo era stato eletto per il quarto mandato. Esponente del Pd, in passato era stato anche consigliere provinciale a Salerno. Oltre alla carica di sindaco, ricopriva anche quella di presidente della Comunità del Parco, organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, composto da 80 comuni del Cilento e del Vallo di Diano e da otto Comunità montane. Era stato presidente della Comunità Montana Alento Monte Stella e presidente delle ‘Città Slow’ nel mondo.

Nel 2009 si impegnò a promuovere la proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità; proposta che fu accolta dall’Unesco il 16 novembre 2010, a Nairobi.

Fonte foto: ANSA

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