,,

Ex Ilva, Meloni dice no alla nazionalizzazione voluta dal 98% degli operai: ci sono investitori interessati

Giorgia Meloni conferma la strada del no alla nazionalizzazione dell'ex Ilva. Gli operai votarono per il 98% di sì. Meloni: "Ci sono già investitori"

Pubblicato:

Giorgia Meloni ha risposto una volta per tutte all’idea di nazionalizzazione dell’ex Ilva. Per garantire la continuità produttiva non ci sarà un’acquisizione da parte dello Stato. Al contrario il governo guarda a diversi investitori privati che si sono fatti avanti e hanno mostrato interesse nel progetto. Lo scorso anno  6.500 lavoratori hanno votato un referendum per dire sì o no alla nazionalizzazione; il 98% di questi hanno dichiarato di essere a favore della ricapitalizzazione immediata di Acciaierie d’Italia da parte di Invitalia.

Il progetto per l’ex Ilva

Nell’anteprima della puntata di questa sera di Porta a Porta, la premier Giorgia Meloni ha discusso dell’ex Ilva. Nella registrazione, arrivata in anticipo rispetto alla messa in onda, Meloni ha affermato che l’ex Ilva è un dossier gestito pessimamente “al quale tentiamo di trovare una soluzione”.

Secondo la presidente del Consiglio è sbagliato dire che l’ex Ilva è spacciata (come lascerebbe intendere la necessità di prorogare l’amministrazione straordinaria), perché c’è un mercato per l’acciaio di qualità e che il suo governo punta a garantire la continuità produttiva. Così mentre viene estesa l’amministrazione straordinaria di Giancarlo Quaranta, la leader di Fratelli d’Italia conferma: “Non voglio nazionalizzare l’Ilva, penso che ci siano margini per trovare investitori privati che abbiano davvero interesse a farla camminare”. E aggiunge: “Ce ne sono diversi che si sono fatti avanti”.

ex ilva nazionalizzazioneFonte foto: ANSA
 Ex Ilva, per Meloni è un no alla nazionalizzazione 

Cosa ne pensa il 98% degli operai

La decisione del governo Meloni contrasta con la volontà degli operai dell’ex Ilva. Questi hanno votato un referendum sulla nazionalizzazione, con una grande maggioranza di sì. Al voto si sono presentati quasi 6.500 lavoratori, che hanno scelto per il 98% di votare a favore della nazionalizzazione.

In passato erano stati rivolti diversi appelli alla premier affinché si prendesse in considerazione anche questa opzione. Le strategie, prima di tutto politiche, vedevano contrapporsi da una parte Giorgeti e Urso a favore di una maggiore quota pubblica e dall’altra Fitto, che propone un socio privato.

Nazionalizzazione: è una soluzione?

La vita dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, è agli sgoccioli. Per mancanza di fondi rischiano infatti di chiedere degli altiforni. Dopo le accuse mosse al socio privato, Ancelor Mittal, sono in molti a credere che la nazionalizzazione sia l’unica soluzione.

A partire dalla consapevolezza che l’acciaio di Taranto è fondamentale per l’Italia, chi è disposto a investire? Il governo Meloni si è sfilato e lascia così in maniera evidente spazio a partner privati. Questa soluzione sembra essere l’unica davvero in grado di tenere in piedi l’industria, anche se i lavoratori si trovano maggiormente esposti ai cambi di progetti. L’unica soluzione per garantire i posti di lavoro e la transizione alle pensioni di chi ha finito, secondo i sindacati, è la nazionalizzazione. Un conflitto che al momento non sembra ancora risolto.

meloni-nazionalizzazione-ex-ilva Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,