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Euro 2020, Uefa nella bufera per stadio arcobaleno e finale a Londra

La Uefa al centro di due polemiche: una legata all'Allianz Arena di Monaco e l'altra alla finale che si giocherà a Londra

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La giornata di oggi è stata caratterizzata da due polemiche calate giù come una spada sul collo della Uefa. La prima è legata alla richiesta del sindaco Reiter di illuminare lo stadio di Monaco nella partita Germania-Ungheria con i colori della bandiera arcobaleno, a sostegno delle persone LGBTQIA+; l’altra in relazione alla finale che sarà disputata nello stadio di Wembley, a Londra, nel Regno Unito, dove nelle ultime settimane si sta registrando un preoccupante incremento di casi di Covid-19.

La polemica sullo stadio arcobaleno

La Uefa ha respinto la richiesta del sindaco di Monaco a colorare d’arcobaleno lo stadio dove si giocherà il match, l’Allianz Arena. Il presidente della Uefa Aleksander Ceferin, come riporta l’Ansa, ha giustificato così la decisione della società: “Con tutto il cuore supporto e celebro Neuer che indossa la fascia arcobaleno – ha detto Ceferin alla stampa tedesca -. E con tutto il cuore sono a favore di uno stadio illuminato coi colori dell’arcobaleno in altre occasioni, come propone la Uefa, quando non sia per scopi politici“.

“La Uefa è impegnata a combattere ogni forma di discriminazione, inclusi pregiudizio e omofobia. Questa richiesta è giunta da un politico ed era chiaramente un segnale che mirava a un atto politico di un governo di un altro Paese”, cioè l’Ungheria.

La politica di Orban, infatti, lascia poco spazio alla tolleranza verso la comunità LGBTQIA+, soprattutto dopo l’ultima legge approvata che vieta la “promozione dell’omosessualità e del cambio di genere tra i minori” e i contenuti nelle scuole che fanno riferimento alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.

La polemica sulla finale a Londra

La seconda polemica riguarda invece la finale prevista a Londra. La cancelliera tedesca Angela Merkel, durante una conferenza stampa a Berlino, ha dichiarato: “La Gran Bretagna è una zona a rischio variante del virus. Tutti quelli che arrivano da lì devono stare 14 giorni in quarantena e le eccezioni sono davvero pochissime. Io credo, anzi non credo, spero che la Uefa agisca in modo responsabile. Non troverei positivo che ci fossero stadi pieni lì”.

Anche l’Oms ha mostrato alcune preoccupazioni per la diffusione della variante Delta nel Regno Unito e gli assembramenti che si verrebbero a creare nel caso la partita fosse disputata a Londra. Da parte del governo inglese, però, non sembra esserci alcuna intenzione di fare un passo indietro.

Persino il premier Mario Draghi si era espresso sul tema, proponendo di spostare la partita a Roma, ma la stessa Uefa ha frenato il suo entusiasmo.

SONDAGGIO – Secondo voi ha fatto bene la Uefa?

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