Etna, giallo su resti umani del giornalista Mauro De Mauro: l'ipotesi
Disposte l'analisi del Dna dei resti trovati in una grotta sull'Etna per verificare il riscontro con De Mauro
Potrebbero essere di Mauro De Mauro i resti umani ritrovati nelle ultime ore in una grotta sull’Etna. Perlomeno è ciò che ipotizza Franca, la figlia del giornalista del quotidiano “L’Ora” di Palermo, scomparso la sera del 16 settembre del 1970 e mai più ritrovato. Per svelare il mistero la Procura di Catania ha disposto l’esame del Dna su ciò che rimane del corpo recuperato.
Etna, giallo su resti umani del giornalista Mauro De Mauro: il ritrovamento
Del resto i rilievi eseguiti dalla Sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale dei carabinieri di Catania nella cavità del vulcano siciliano, daterebbero il decesso a un periodo compreso tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta.
Secondo le prime informazioni il cadavere riporterebbe delle malformazioni congenite a naso e bocca, comuni anche a Mauro De Mauro, Per questo la figlia Franca avrebbe chiesto le analisi sulle spoglie misteriosamente rinvenuti durante un’attività di addestramento dei finanzieri del Soccorso alpino di Nicolosi.
Non tornerebbero però alcuni dettagli sugli oggetti trovati accanto ai resti umani. In particolare una pagina del quotidiano La Sicilia del 1978 e alcune monete risalenti al 1977, date che non coincidono temporalmente con la scomparsa del giornalista avvenuta nel 1970.
La stessa Franca De Mauro non ha riconosciuto l’orologio di marca Omega al polso del corpo, o il pettine trovato nella grotta, che esclude fosse un oggetto abituale del padre, né riconosce gli abiti.
Etna, giallo su resti umani del giornalista Mauro De Mauro: la scomparsa
Sarebbe l’ennesimo mistero legato alla sparizione del giornalista. L’unico imputato per il suo omicidio è stato Totò Riina, assolto con sentenza definitiva.
Ma i giudici dell’epoca ipotizzarono il legame della sua scomparsa con la morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei: De Mauro stava infatti stava partecipando alla stesura della sceneggiatura del film del regista Francesco Rosi, “Il caso Mattei”, arrivando probabilmente a scoprire la verità sul sabotaggio dell’aereo, ma anche sull’identità dei possibili mandanti, i boss Stefano Bontade, Giuseppe Di Gristina e don Tano Badalamenti.
