Fabbrica esplosa Messina: chi sono le vittime. Rabbia dei parenti

È di 5 morti e 2 feriti gravi il bilancio dell’esplosione avvenuta in un deposito di fuochi d’artificio e polveri piriche a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, nel pomeriggio di mercoledì 20 novembre. In attesa di maggiori informazioni sulla causa dell’esplosione, monta la rabbia dei parenti delle vittime.

Il capitano dei Carabinieri Giancarmine Carusone, che comanda la compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, ha riferito in alcune dichiarazioni riportate da ‘Ansa’: “Dai primissimi accertamenti sembra ci siano state due esplosioni. All’interno della fabbrica c’erano degli operai con delle saldatrici: le scintille avrebbero raggiunto la polvere pirotecnica causando le esplosioni”.

Questo lo sfogo del cognato di Mohamed Taeher Mannai, 39 anni, una delle cinque vittime della tragedia di Barcellona Pozzo di Gotto, riportato da ‘La Repubblica’: “Cos’è successo per davvero? Devono dirci cos’è successo”.

L’uomo ha poi aggiunto: “Mohamed e i suoi compagni non meritavano di fare quella fine. Lui era in Italia da dieci anni, era arrivato dalla Tunisia con tante speranze, pochi mesi fa si era sposato, voleva costruire una famiglia e adesso tutto è finito. Devono dirci perché”.

Mohamed è stato uno dei primi ad essere ritrovato dai Vigili del Fuoco fra le macerie. L’ultima vittima ritrovata nella tarda serata di mercoledì, invece, è Giovanni Testaverde, 34 anni. Il padre è svenuto al pronto soccorso di Milazzo.

Disperati anche i parenti di un’altra vittima, Fortunato Porcino, 36 anni: “Perchè, perchè?”. “Vogliamo giustizia”, hanno ripetuto i parenti degli operai morti nell’esplosione, stando a quanto riportato da ‘La Repubblica’.

Nella tragedia di Barcellona Pozzo di Gotto sono morti anche Vito Mazzeo, di 23 anni, e Venera Mazzeo, 71 anni, moglie del titolare della fabbrica di fuochi d’artificio.

Il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele Crescenti, sta indagando per strage colposa, al momento contro ignoti.

Fonte foto: Ansa