Esplosione all'Eni di Calenzano, trovati morti tutti i dispersi: il bilancio sale a 5 vittime
Esplosione a Calenzano nel deposito di carburante Eni: trovati anche i dispersi, il bilancio dei morti è salito a 5. Chi sono le vittime
Peggiora il bilancio dell’esplosione nel deposito carburati di Eni a Calenzano (Firenze). Ai primi due cadaveri ritrovati si sono aggiunti i corpi dei tre dispersi: in tutto, quindi, i morti sono 5. La prima vittime identificata era stata l’autotrasportatore 51enne Vincenzo Martinelli, originario di Napoli ma residente a Prato. Deceduti quindi anche Carmelo Corso (57enne di Catania), Davide Baronti (49enne di Novara), Gerardo Pepe (46enne tedesco ma residente in Italia) e Fabio Cirielli (46enne di Matera).
- Esplosione nel deposito Eni a Calenzano: chi sono i 5 morti
- Il governatore Giani riferisce il racconto degli autisti
- Sciopero davanti alla raffineria Eni di Livorno
Esplosione nel deposito Eni a Calenzano: chi sono i 5 morti
Oltre a Vincenzo Martinelli i morti nell’esplosione all’Eni di Calenzano sono:
- Carmelo Corso, 57enne di Catania
- Davide Baronti, 49enne di Novara
- Gerardo Pepe, 46enne tedesco ma residente in Italia
- Fabio Cirielli, 46enne di Matera.
Le persone rimaste ferite nell’esplosione in totale sono 26: alcune sarebbero in gravi condizioni.
Soccorsi sul luogo della tragedia
“Ancora 14 persone in ospedale, di cui 2 gravi al Centro Grandi ustioni di Cisanello a Pisa, per loro la situazione è critica”, ha riferito nella mattinata di martedì 10 dicembre il presidente della Regione Eugenio Giani.
Il governatore Giani riferisce il racconto degli autisti
Il governatore Giani ha inoltre parlato della dinamica del funesto incidente, spiegando che gli autisti che stavano per raggiungere la pensilina per il carico gli hanno raccontato che quanto avvenuto è successo “per il difetto di modalità di carico di una delle autocisterne”.
Resta però da chiarie cosa abbia di preciso determinato l’esplosione. “Noi abbiamo avuto questo disastro terribile ma nessuna delle torri di deposito del carburante è stata toccata, perché altrimenti non so cosa sarebbe potuto succedere”, ha aggiunto il governatore ai microfoni di Radio24.
Sciopero davanti alla raffineria Eni di Livorno
A seguito della tragedia, è stato proclamato per martedì 10 dicembre uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno, da Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell’indotto Eni.
Almeno 500 lavoratori, dalle ore 8.30, si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni.
“Lo sgomento – riferiscono i sindacati – è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando”.