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Ermal Meta parla dello stupro di Palermo: "Lo vedete l'abisso? Servono punizioni esemplari"

Ermal Meta dice la sua sul presunto stupro di Palermo. Il cantante invoca "punizioni esemplari" per "difendere la collettività"

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A Palermo una ragazza di 19 anni ha denunciato di aver subito uno stupro di gruppo da parte di 7 giovani più o meno della stessa età. Solo un membro della compagnia è minorenne. Prima della presunta violenza, la giovane sarebbe stata fatta ubriacare.

Il presunto stupro in 7 a Palermo

Il condizionale è d’obbligo a indagini ancora in corso, ma le intercettazioni delineano già uno scenario d’orrore.

La giovane in passato avrebbe già respinto un membro del gruppo.

Poi però, una sera d’estate, sarebbe stata indotta a bere e a fumare uno spinello e con la mente annebbiata, ma ancora abbastanza lucida da negare il consenso, sarebbe stata condotta in un luogo appartato.

La Sicilia si costituisce parte civile contro i 7 presunti stupratori

Lì, nella zona del Foro Italico, si sarebbe consumata la violenza.

Dopo la pubblicazione delle chat fra gli indagati il governatore della Regione Renato Schifano ha annunciato che la Sicilia si costituirà parte civile.

Ermal MetaFonte foto: ANSA

Ermal Meta dice la sua sulla presunta violenza sessuale

La vicenda ha sconvolto per la sua brutalità e fra le persone rimaste disgustate e shockate ci sono anche alcuni vip.

Uno di loro è Ermal Meta, che ha commentato la vicenda via Twitter.

“È evidente che il sistema educativo ha fallito“, scrive amareggiato il cantante.

“Servono punizioni esemplari e certezza della pena. Ciò che lucidamente hanno fatto e detto è raccapricciante“, aggiunge.

“Immaginate di essere quella ragazza con un calvario da vivere e che la segnerà a vita. Immaginate di essere al posto dei genitori della ragazza che dopo 4/5 anni, se va bene, si vedono in giro queste bestie“.

“Immaginate di essere invece la madre di uno di loro che tenta di screditare la vittima. Lo vedete l’abisso? Riuscite a percepirlo?”, conclude Ermal Meta.

Il cantante è rimasto particolarmente sconvolto dagli eventi, tanto da postare un altro tweet particolarmente rabbioso:

“Lì in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi ‘cani’ auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno #stupro #loschifo”.

Il secondo tweet di Ermal Meta non è piaciuto a tutti: una utente lo ha definito “orribile”.

“Di orribile c’è quello che hanno fatto, – ha replicato poi il cantante – di orribile c’è il trauma che quella ragazza probabilmente si porterà dietro per molto tempo, di orribile c’è la madre di uno di loro che cerca di far passare per una poco di buono la vittima, di orribile c’è la mancanza totale di empatia, di orribile c’è filmarla, deriderla, lasciarla per strada come uno straccio e poi minacciarla, di orribile c’è la totale mancanza di umanità“.

“Non è la collettività ad averli portati a compiere uno scempio del genere, ma una loro precisa e lucida scelta. Se l’educazione (compito della famiglia) non funziona prima, deve funzionare la punizione dopo, proprio per difendere la collettività che tanto ti sta a cuore”, ha concluso Meta.

 

Stupro Palermo Ermal Meta Fonte foto: ANSA
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