Ergastolo ad Alessandro Maja per la strage di Samarate, condannato in Appello: il figlio è ancora in ospedale
La Corte di Assise di Appello ha confermato la sentenza di primo grado: ergastolo per Alessandro Maja per la strage di Samarate
Alessandro Maja dovrà scontare l’ergastolo per la strage di Samarate di cui è stato artefice. Lo ha deciso la prima sezione della Corte d’Assise d’appello di Milano che ha confermato la sentenza di primo grado. In aula non c’era il figlio Nicolò, unico sopravvissuto alla mattanza, che è di nuovo all’ospedale per l’ennesimo intervento chirurgico a seguito dei traumi riportati dall’aggressione. Maja non chiede assoluzione: “Confido nel perdono di Gesù”, dice.
Alessandro Maja condannato all’ergastolo
Come detto in apertura, Alessandro Maja è stato condannato all’ergastolo. La Corte di Assise d’Appello ha confermato la sentenza emessa in primo grado.
Per l’interior designer 58enne è stato disposto l’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi.
La Corte di Assise di Appello ha confermato la sentenza di primo grado contro Alessandro Maja per la strage di Samarate: ergastolo e isolamento diurno per 18 mesi
Durante il processo, Alessandro Maja ha detto: “Ho cancellato la mia famiglia a causa di un mio soffrire emotivo e sono rimasto solo”, per questo dice di aspettarsi “una pena, la più alta, sperando nella clemenza”.
Infine, il 58enne dice: “Confido nel perdono di Gesù determinato dal mio pentimento”. Lo riporta ‘Corriere della Sera’. In aula era presente Giulio Pivetta, nonno del figlio Nicolò per il quale l’avvocato di parte civile Stefano Bettinelli ha depositato un certificato medico.
Nicolò aveva definito la sentenza di primo grado “giusta, il minimo” e ha promesso di non “perdonare mai” il padre che in una sola notte gli ha portato via la madre e la sorella.
La difesa ha cercato di puntare su un vizio parziale di mente di Maja, possibilità scartata dalla perizia psichiatrica disposta dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio.
Come sta il figlio Nicolò
Nicolò Maja, 21 anni, non ha potuto presenziare al processo per sottoporsi a un intervento chirurgico programmato. Il ragazzo, infatti, a seguito delle ferite dovute al massacro del 2022 ha riportato un’invalidità dell’80%.
Ascoltato da ‘Fanpage.it’, Nicolò ha riferito che la condanna confermata al padre è stata “quello che speravo, temevo che con qualche cavillo riuscisse ad accorciare i tempi ma per fortuna non è successo”.
La strage di Samarate
Nella notte tra il 3 e il 4 marzo 2022 a Samarate (Varese) Alessandro Maja ha ucciso sua moglie Stefania Pivetta di 56 anni e la figlia Giulia di 16. Madre e ragazzina sono state colpite nel sonno.
Le due sono state uccise a colpi di martello e la furia dell’uomo si è scagliata anche contro il figlio, che però è sopravvissuto alla mattanza.
Ancora ignoto è il movente che ha spinto Maja a sterminare parte della sua famiglia: in un primo momento si è parlato di crisi matrimoniale, poi è stata battuta la pista dei problemi finanziari. Entrambe le ipotesi, tuttavia, sono state ritenute prive di fondamento.