Ergastolo a Pietro Morreale per l'omicidio di Roberta Siragusa in appello: "La guardò bruciare senza umanità"
La corte d'assise d'appello di Palermo ha confermato la condanna per Pietro Morreale, imputato per l'omicidio della 17enne Roberta Siragusa
Si è concluso il secondo step dell’iter giudiziario per l’omicidio di Roberta Siragusa, 17enne uccisa la notte tra il 23 e 24 gennaio del 2023 a Caccamo in provincia di Palermo. L’ex fidanzato Pietro Morreale è stato ancora una volta giudicato colpevole e condannato all’ergastolo.
- Confermato l'ergastolo per l'ex fidanzato di Roberta Siragusa
- Pietro Morreale l'avrebbe guardata bruciare "senza umanità"
- Il femminicidio di Roberta Siragusa, bruciata viva dall'ex ragazzo
Confermato l’ergastolo per l’ex fidanzato di Roberta Siragusa
Secondo quanto riportato da Ansa, la corte d’assise d’appello di Palermo presieduta da Angelo Pellino ha dato seguito a quanto era stato deciso a ottobre del 2022 nel primo procedimento contro Pietro Morreale, 21enne accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Il giovane è stato di nuovo condannato all’ergastolo per aver, secondo l’accusa, ucciso l’ex fidanzata Roberta Siragusa in quella fredda notte di gennaio di quasi tre anni fa. I sospetti si erano subito concentrati su di lui, ma si è sempre professato innocente.
Una foto dal funerale di Roberta Siragusa
Prima che la Corte si ritirasse in camera di consiglio, all’imputato è stato chiesto dal sostituto procuratore generale Maria Teresa Maligno se avesse qualcosa da dire. Morreale è rimasto invece in silenzio, così come alla lettura del verdetto.
Pietro Morreale l’avrebbe guardata bruciare “senza umanità”
La famiglia e il Comune di Caccamo si sono costituiti parti civile nel processo, assistiti dagli avvocati Giuseppe Canzone, Giovanni Castronovo, Simona La Verde e Sergio Burgio. Pietro Morreale è invece difeso dall’avvocato Gaetano Giunta.
Secondo quanto avevano rilevato i giudici del primo grado, Morreale avrebbe ucciso l’ex fidanzata Roberta Siragusa mosso da “forte gelosia e possessività“. Una situazione ancora tristemente attuale dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin per mano dell’ex ragazzo Filippo Turetta.
Al tempo, i giudici avevano sottolineato che “L’imputato ha assistito impassibile all’abbruciamento con una assoluta mancanza di qualsivoglia sentimento di umanità“. Alla lettura della sentenza di convalida dell’ergastolo, erano presenti i parenti della 17enne uccisa.
Il femminicidio di Roberta Siragusa, bruciata viva dall’ex ragazzo
A gennaio del 2021, il corpo della 17enne Roberta Siragusa è stato ritrovato parzialmente carbonizzato lungo le pendici del Monte San Calogero. Vicino al corpo, tuttavia, non c’era alcuna traccia di incendio.
La ragazza è stata infatti uccisa vicino al campo sportivo di Caccamo, luogo dove sono stati trovati segni di un rogo e oggetti personali della vittima. Le indagini si sono subito concentrate su Pietro Morreale, che dal canto suo si è difeso sostenendo si fosse bruciata da sola.
A incastrarlo, sono state soprattutto le telecamere di videosorveglianza: una ha ripreso tutta la scena, il corpo di Roberta in fiamme e l’auto di Morreale a poca distanza. Altre telecamere l’hanno immortalato mentre percorreva avanti e indietro la strada verso il monte.