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Equinozio di primavera 2024 mette fine all'inverno: perché quest'anno cade il 20 marzo e cosa significa

Cos'è l'equinozio di primavera, cosa significa e perché nel 2024 cade il 20 marzo (e non il 21): un piccolo riassunto sulla giornata che chiude l'inverno

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L’equinozio di primavera 2024 è scattato alle ore 4:06 della mattina di mercoledì 20 marzo. L’inverno è ufficialmente finito. Ma cosa significa “equinozio“? E, soprattutto, perché la primavera non inizia il 21 marzo nel 2024?

Cos’è l’equinozio di primavera

L’equinozio di primavera è uno dei due giorni dell’anno (l’altro è l’equinozio di autunno, che nel 2024 cadrà il 22 settembre alle 14:43) in cui il numero delle ore di luce è uguale a quello delle ore di buio: 12.

L’equinozio, però, non corrisponde all’intera giornata, ma a un singolo istante: quello in cui il Sole attraversa l’equatore celeste, che può essere considerato come la proiezione della linea dell’equatore terrestre sulla sfera celeste. Per questo, oltre alla data, l’equinozio ha un orario ben preciso.

equinozio primavera 2024 20 marzo
Una jogger corre accanto a un albero fiorito nel giardino Indro Montanelli, a Milano

Per chi vive nell’emisfero boreale (come noi italiani), il Sole attraversa l’equatore celeste dal basso verso l’alto: in questa parte del mondo le giornate hanno iniziato ad allungarsi fin dal solstizio d’inverno (22 dicembre 2023) e continueranno a farlo fino al solstizio d’estate (20 giugno 2024).

Il giorno in cui cade l’equinozio, inoltre, è l’unico dell’anno in cui il Sole sorge esattamente a Est e tramonta esattamente a Ovest, e in cui il cosiddetto terminatore, ossia la linea immaginaria che separa la metà della Terra illuminata dal Sole da quella al buio, passa precisamente per i due poli terrestri: quindi, la luce solare torna a illuminare il Polo Nord, mentre al Polo Sud l’equinozio di primavera coincide con l’inizio della lunga notte antartica.

Perché l’equinozio di primavera 2024 cade il 20 marzo e non il 21 marzo

Secondo la tradizione, la primavera partirebbe il 21 marzo, ma in realtà questo non succede dal 2007 e, a partire dal 2044, l’equinozio potrà anticipare ulteriormente il suo arrivo al 19 marzo.

Il fenomeno è dovuto allo sfasamento tra calendario e anno siderale: la Terra compie un giro completo intorno al Sole in 365 giorni e 6 ore, un ritardo che si accumula e che viene poi recuperato ogni quattro anni (con l’anno bisestile), con l’aggiunta del 29 febbraio.

Per tornare al 21 marzo si dovrà aspettare il 2100.

Perché si dice proprio “equinozio”

Il termine “equinozio” deriva dal latino aequa-nox, che si può tradurre con notte uguale: indica appunto che in questo giorno la durata del periodo diurno e di quello notturno sono uguali.

equinozio-primavera-2024-20-marzo Fonte foto: ANSA
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