Enel Green Power conferma il suo impegno per la decarbonizzazione
Enel Green Power ed il suo contributo per la transizione italiana verso un modello di generazione elettrica più sostenibile
Proseguono i lavori di costruzione del nuovo parco eolico di Partanna, in provincia di Trapani. Enel Green Power, che ha aperto il cantiere il 25 agosto, prevede di completare l’opera entro aprile 2021. Il parco sarà costituito da sei torri eoliche da 2,4 Megawatt di potenza ciascuno, per un totale di 14,4 MW. Una volta in funzione l’impianto potrà produrre, in base alle stime basate sulle rilevazioni del vento effettuate in fase preliminare, circa 40 Gigawattora di energia ogni anno. Cioè, per capire di cosa stiamo parlando, più o meno l’energia consumata in un anno da 10 mila famiglie Grazie a questo impianto verranno emesse in atmosfera circa 33 mila tonnellate di CO2 in meno ogni anno.
Quello di Partanna è solo uno dei tasselli del piano di sviluppo delle rinnovabili di Enel Green Power, che a gennaio e maggio 2020 si è aggiudicata oltre 160 MW di potenza nelle aste FER indette dal Gestore dei Servizi Energetici per impianti (eolici, idroelettrici e solari fotovoltaici) da costruire da zero e rifacimenti di impianti già esistenti. Nell’asta di gennaio EGP si è aggiudicata 60 MW per tre nuovi impianti eolici in Sicilia, Molise e Campania e 20 MW per il potenziamento e l’estensione di vita utile di quattro impianti già operativi in Molise, Sardegna, Piemonte e Toscana. Nella seconda asta, quella di maggio, Enel Green Power si è aggiudicata 68 MW dal GSE per costruire due impianti eolici in Campania e Basilicata e 38 MW per il rifacimento di tre impianti idroelettrici a Castiglione dei Pepoli (Bologna), di Civitella in Val di Chiana (Arezzo) e Montecreto (Modena). Le due aste del GSE, che riguardano solo impianti con potenza maggiore di 1 MW, hanno consentito l’accesso agli incentivi per 1.000 Megawatt di nuovi impianti e 158,5 Megawatt di rifacimenti di impianti esistenti.
A conferma dell’impegno di Enel Green Power nello sviluppo delle rinnovabili sul territorio italiano, i 160 MW di impianti in fase di costruzione o rifacimento si inseriscono in un piano complessivo per l’Italia di 700 MW del Gruppo Enel per il periodo 2020-22 (in accordo al piano industriale dello scorso anno).
. D’altronde, l’Italia è un Paese centrale per il business di EGP, che sta dando il suo contributo tecnico ed economico per la transizione italiana verso un modello di generazione elettrica più sostenibile. Gli investimenti per la costruzione di nuova capacità rinnovabile contribuiranno infatti agli obiettivi di decarbonizzazione sia del Gruppo che del Paese, portando alla graduale sostituzione delle fonti fossili, utilizzate oggi, con quelle a zero emissioni, che sono il futuro.
I numeri, in questo caso, sono importanti: EGP oggi è operativa in diversi Paesi europei, Russia inclusa, in America del Nord e del Sud, in Asia e in Australia. La potenza gestita da EGP nel mondo, complessivamente per tutte le tecnologie rinnovabili (eolico, solare, geotermico ed idroelettrico), ammonta a 46 GW. La potenza rinnovabile gestita da EGP in Italia, invece, ammonta a 14 GW, cioè circa la metà della potenza complessiva gestita dall’intero gruppo Enel nel Paese.
Poiché l’Italia è un Paese dal territorio bello e delicato, EGP ha messo a punto il modello “Sustainable Plant“, cioè “Impianto sostenibile“: grazie all’adozione di una serie di buone pratiche, già in fase progettuale, si riesce a ridurre al minimo l’impatto ambientale della produzione di energia rinnovabile, senza però diminuire la resa.
Enel Green Power sta anche lavorando insieme al National Renewable Energy Laboratory statunitense al progetto InSPIRE (Innovative Site Preparation and Impact Reductions on the Environment). L’idea del progetto è che rinnovabili e agricoltura possono convivere, ad esempio con l’”Agrivoltaico“, cioè il connubio e l’integrazione tra agricoltura e fotovoltaico. In estrema sintesi, si cerca di sfruttare l’ombra proiettata dai pannelli fotovoltaici sul suolo per ridurre l’evaporazione dell’acqua causata dal sole e abbassare le esigenze idriche del terreno agricolo.